Posts Tagged "autisti"

Camion & Contratto

Ciao Ladyviolet

non avevamo parlato dello sciopero per il rinnovo del contratto degli autisti dipendenti, anche perchè le notizie erano confuse e non si capiva bene quali erano le associazioni favorevoli e quali quelle contrarie, per me un mondo sconosciuto; tra il 10 e il 17 Dicembre si è giunti a un'intesa e il Contratto Nazionale è stato firmato.

Per chi fosse interessato ad info:

http://www.tuttotrasporti.it/in_primo_piano/articolo.cfm?codice=316000

BUONA STRADA a Tutte!!!

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C'è chi farà il "MONUMENTO" al Camionista!!!

Buona Strada a tutte/i!!!

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Buon Compleanno!! – 32

Ciao a tutte/ibv000082.thumb oggi vorrei fare gli Auguri a una Lady Truck che abbiamo conosciuto quando aveva già lasciato il volante per occuparsi di Giacomo, ma nel suo cuore i Camion ci sono tuttora e il sacrificio di starne lontano è motivato dalla priorità; spero proprio che presto si risolva questa condizione e Lei abbia di nuovo Camion & Strade nel suo futuro… per ora il CAMION è carico di AUGURI per il suo compleanno…AUGURI MONICA, Buon Compleanno!!! …. per noi MOKY

Altro camion di Auguri per MANUEL, simpatico ed estroverso, come tutti i romagnoli…
BUON COMPLEANNO MANUEL!!!

Altro camion… è un convoglio… 
Auguri a VALERIO che da Roma ci viene sempre trovare in occasione del pranzo… 
Buon Compleanno!!!
c69effa626b7f141c46de205d68f288a_mediume naturalmente… SEMPRE BUONA STRADA!!!

IERI era il compleanno di Michela Ciullo, un anno fa le condizioni atmosferiche non hanno permesso di realizzare il corteo di saluto che era stato organizzato e quest'anno non so sia stato organizzato nulla, neanche Nadia non lo sapeva… Auguri Michela e veglia su di noi.

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Camion & BEFFA

Come in tutte le tragedie che si rispettino arriva la Beffa e purtroppo da chi dovrebbe dare delle soluzioni non scaricare su altri, le responsabilità, o almeno non farlo sugli utenti abituali delle strade;
Stasera il Presidente della Regione Toscana ha dichiarato che la colpa è stata delle società di trasporti che hanno disatteso gli avvisi meteo… mi sarebbe piaciuto tanto chiedergli come si è adoperato per organizzare il fermo dei mezzi pesanti e lasciar libero il passaggio agli altri utenti… e come mai era bloccato anche il centro di Firenze, dove è noto a tutti i camion non transitano?
Altra bella intervista al Ministro dei Trasporti che ha dichiarato che prima:" la priorità è sbloccare la situazione e poi si accerterà se ci sono state delle mancanze…" SIII!!! ci sono responsabilità Signor Ministro, rispetti l'impegno d'individuarle e sopratutto che "l'incidente" non si ripeta, sa l'inverno è appena iniziato!

Il divieto di transito ai mezzi pesanti è stato revocato per la giornata di oggi ed è un atto dovuto a quei colleghi che sono rimasti "intrappolati" da quella Strada che dovrebbe essere l'arteria vitale dell'Italia, quindi non un regalo ma un ATTO DOVUTO!!!

A questo punto mi viene da chiedere se questi personaggi si rendono conto che il trasporto contribuisce al PIL in una percentuale del 12%?
C'è un altro settore che produce così tanto e viene considerato così poco? inoltre accusato di tutti i mali della viabilità…

QUALCUNO HA IDEA CHE SE IL 90% delle merci viaggia su gomma, quelle sono montate sui camion e che quelli dovrebbero essere messi in condizione di viaggiare? come tutti gli altri utenti e per tutti, perchè anche il sale lo portano i camion, anche gli spazzaneve spesso sono camion… 

Trasporti= camion in movimento… estate & inverno e d'inverno può nevicare e ghiacciare.

Anche il Vicepresidente del Senato è rimasto bloccato, chissà se almeno la sua voce sarà ascolta? & continuerà a dire ciò che ha detto ora:" C'è chi non si è occupato della sicurezza dei cittadini!!!" 

A questo punto: i camionisti sono o no compresi nella categoria di cittadini?????

Se i camion si sono intraversati impedendo ai mezzi spargisale,di raggiungere il luogo, dopo giorni e giorni di preavviso non avrebbero dovuto evitare che si formasse quel ghiaccio su cui sono scivolati i camion passando prima?

Per stasera è prevista neve in diverse zone, si ripeterà lo stesso copione???

gisella corradini

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Navigando… Donne al Volante

DONNE AL VOLANTE


Tassiste nella notte milanese: il cliente ambiguo, il potenziale rapinatore, le periferie deserte. Ho viaggiato con loro fino all’alba. L'articolo è uscito qualche tempo fa ma la città estiva e afosa dalle notti inquiete me le fa tornare in mente. Come se ne fossero loro, le regine
Foto di Alessandro  Grassani

Alle tre di notte di un sabato ghiacciato, Milano è uno spettrale rettilineo di semafori lampeggianti e macchine lanciate chissà dove, imitazione grottesca della frenesia dei giorni lavorativi. Eppure Donatella Russo, dal suo Tango24 accessoriato di caramelle per addolcire i clienti, ci legge del fascino dentro la città in dormiveglia che lei, bella signora mora e tatuata dall’età indefinibile («E non te la dico»), percorre ogni notte e a volte fino alle sei. La Milano by day non fa per lei, troppo traffico, «e poi vuoi mettere che bello vedere l’alba?».


Abbiamo appena lasciato una coppia americana in un hotel accanto alla stazione Centrale: hanno chiamato il taxi da un lussuoso ristorante della Brianza, corsa da 71 euro e 40. «Faccia 70» dice Donatella, ma l’uomo (un distinto ciccione avvolto nell’odore di alcol con accompagnatrice ossuta e addormentata) ne allunga 75. «È un bingo» commenta Donatella «corse così non capitano mai. Non ci credi?».
Milano di notte è slavata. Senza personalità. «Questa città la devi metabolizzare» filosofeggia Donatella «persino io che ci sono nata. In via Padova, per la precisione, dove molti miei colleghi non vanno perché ci sono facce brutte. Io non ho paura. Evito le zone di discoteche e locali: troppi ubriachi. Non mi tiro indietro se devo andare a Baggio o Quarto Oggiaro. Una volta ho portato uno zingaro fino alla sua roulotte dentro un campo rom. Certo che ha pagato, senza problemi. Se avessi paura cambierei lavoro, e ne ho già cambiati troppi. Facevo l’impiegata, parlo bene l’inglese sai? Ma volevo essere indipendente, stare di più con i miei figli, avere qualcosa di mio, ecco. Tanto Milano sarà sempre imprevedibile: l’unica volta che mi hanno rapinata è stato in corso Italia, pieno centro. Due ragazzi. Drogati. Uno si è piantato davanti alla macchina. Ero talmente agitata che invece di chiamare i carabinieri ho composto il 118. L’altro ha aperto la portiera e si è portato via la borsetta sul sedile. Sì, la tengo in vista perché è meglio che trovino subito quel che cercano, se no s’innervosiscono e mi fanno male. Si sono presi trenta euro, l’incasso lo avevo nascosto. Li hanno beccati mentre facevano un’altra rapina. Avevano dei coltelli in tasca. Insomma, ho rischiato».

Tratto da : http://emanuelazuccala.blogspot.com/2009/06/donne-al-volante.html

Buona STRADA alle taxiste di Milano e di tutte le altre città!!!


Il Comune di Milano ha stanziato un milione di euro per la sicurezza sulle auto bianche pensando soprattutto a loro, le trecento donne tassiste (su 4.880 licenze in città) per le quali l’incubo della rapina è inevitabilmente più nero. Invece di chiamare la centrale radio o il collega al cellulare e dire «Ciao nonna» per suggerire che il cliente a bordo mette inquietudine, ora potranno scegliere il ritrovato che preferiscono, dalla videocamera al vetro divisorio, e la spesa verrà loro rimborsata per un massimo di mille euro.
«Sai che in Cina i tassisti stanno dentro una gabbia?» ride Raffaella Piccinni, segretaria del sindacato autonomo Sitp e fondatrice dell’unica associazione nazionale di donne tassiste, l’Adit. «Le statistiche dicono che veniamo rapinate almeno una volta nella vita professionale. Siamo fortunate: le colleghe di New York subiscono almeno uno stupro».


Chi trova antipatici i tassisti pensa che paralizzino le città solo per difendere i propri interessi, che piangano miseria come se fossero gli unici lavoratori autonomi d’Italia. Il sociologo Marco Revelli li definisce «un’oligarchia mobile, che sta nello spazio pubblico con una logica privata». Ma Raffaella Piccinni, tassista e figlia di tassista, ragiona come un outsider: forte della sua associazione femminile, attacca il corporativismo dei radiotaxi («Sono loro la vera lobby») e spedisce i Nas negli orridi bagni dell’aeroporto di Linate. Propone d’installare colonnine telefoniche in ogni parcheggio per chiamare il taxi con un numero verde e di fondere le cooperative di radiotaxi in una “centrale unica” che manderebbe al cliente l’auto più vicina risparmiandogli tempo e denaro.
Il “fenomeno Raffaella” (così la chiamano i colleghi, e non per ammirazione) studia cinese, ha una laurea in filosofia («Non avrei potuto campare di stage e contratti a progetto. Preferisco guidare»), compone caustici raccontini metropolitani nel suo blog psicotaxi.splinder.com e si definisce infelicemente single: «Il mio ex mi presentava sua nonna, la matrona della famiglia, a condizione di non dirle che facevo la tassista». Il cliente ambiguo, potenziale rapinatore, lei lo scarica senza mezzi termini.


Mi invita a girare in notturna con le sue colleghe, per farmi constatare che è vero: al volante di un’auto bianca sei nelle mani della città. Di quella buona e di quella cattiva. «La tattica più comune del rapinatore è darti un’indicazione vaga sulla destinazione, in genere in periferia,
dove lo aspetta un complice» riferisce Raffaella divorando una pizza alla fine del turno. «Oggi l’unica cosa che possiamo fare è chiamare la centrale radio, che allerta le auto in zona, ma sarebbe più efficace collegarci a un server che invii la richiesta di soccorso alla polizia». E il vetro divisorio? «Salgono in quattro e uno ti siede per forza accanto». Portarsi un’arma? «Sei pazza? Il tassista è stressato. Non puoi armarlo». Installare una videocamera nell’auto? «Funzionerebbe come deterrente: sulla macchina devi scriverlo, per la privacy, che chi sale sarà videosorvegliato».
«Bisognerebbe inventare qualcosa per difenderci dai molestatori, anche da quelli solo verbali» sbotta Cira Sommella, 49 anni e da 18 incorporata nel traffico milanese, dalle 16 a mezzanotte. «Potrei raccontarti dell’albanese che mi urlava “Tu pensa solo a quello che ha fra le gambe tuo marito”, ovviamente cacciato fuori. Dell’anziano che ha voluto sedersi davanti, invitandomi a scappare con lui in Calabria e mettendomi una mano sulla coscia. Della polizia che ormai si vede poco di sera. Della collega colpita in test con un paio di forbici da una
cliente fuori di testa. Ma ne uscirebbe una città dove la vita non è più vita».


Meno catastrofica Antonietta, con il suo turno 21-7: «Guarda, dopo una cert’ora ci sono in giro solo viados. Le signorine alle due vanno a dormire. Ma è gente che lavora, come qualsiasi impiegato di giorno, e non dà problemi. In passato mi capitava spesso di portare clienti al “condominio”, una palazzina vicino alla stazione arcinota come bordello clandestino. Adesso sul taxi salgono quelli che vanno in corso Como a comprare la cocaina e pretenderebbero pure che li aspettassi».
Marina Ferri, 42 anni, ha anticipato il turno stremata dalla tensione della notte: «Termino alle 22, mi sono rifatta una vita sociale» dice sulla sua Mercedes, e confida di sentirsi randagia, talvolta: «Quando provo a guardarmi dall’esterno penso che sono qui, nella mia auto, e può capitarmi di tutto: uno che mi rapina o mi dà una botta in testa. Un incidente. E in un istante la mia vita cambierebbe».
Valentina Ceron, invece, si gode l’entusiasmo della neofita: 24 anni, tassista da cinque mesi, «fino alle 22 perché prima di affrontare la notte devi farti le ossa». Giovane e carina, è il volto di punta di un’emittente on line, C6 Tv: dalla webcam del taxi chiacchiera della città vista da una corsia preferenziale. Con ampi sorrisi del passeggero di turno. Al quale pare di stare dentro un reality.

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Cena Highway Truck Team

Ciao a tutte/i
Oggi è una giornata di quelle che vorrei essere in un posto e invece sono a casa, devo recuperare tutto ciò che ho rimandato negli ultimi giorni e rimettermi in pari, mentre ricevo telefonate dal Veneto:”Ci vediamo stasera? Quando arrivi?”
Per quest’anno non mi è possibile raggiungere gli amici per passare una serata di festa, con nostalgia ripenso alle passate edizioni e sorrido tra me e me… che risate…
Ripenso a quella volta che il gruppo degli emiliani era numeroso e il “Falco” continuava a dire a Fabio: “ Perché non le consigli di mettersi la gonna più spesso, sta proprio bene, non sembra lei! E la risposta:” Sai, non posso, io sono geloso, così tanto che sono diventato magro!”
A Tania che difendeva i colleghi dalle  negative critiche della sorella, dicendo che potevano essere ottimi compagni… infatti ora è fidanzata con un camionista, il tempo le ha dato ragione.
A Milly incredula vincitrice di un premio in oro e noi a prenderla in giro che c’era un trusto sotto.
Gli scherzi, nella notte, a Sara che dormiva con Wainer nella camera a fianco alla nostra…
La sorpresa di un regalo per i gruppi e l’aiuto economico per le iniziative… le foto a immortalare la serenità di quella sera… l’allegria di una semplice serata in compagnia di tanti amici…
Come gli anni successivi… e oggi non ci posso andare, penso e ripenso a quante belle persone mi ha regalato il Veneto, tramite anche gli eventi organizzati dall’ Highway… tramite l’impegno costante della Grande Elda, che con la sua semplicità e simpatia ha reso possibile che il nostro gruppo sia conosciuto dalle lady truck e dai colleghi… Ripenso a chi ha dedicato tempo e lavoro a quel gruppo che ha riunito soci da tutto il Paese, a quelle targhe sul parabrezza che attirano l’attenzione fuori dalla sua regione… a chi ha vissuto per dare al mondo esterno la visione del camionista dal volto umano… al Caccia e il suo record, le sue convinzioni, le sue amicizie, coltivate fino all’ultimo giorno… Ai consiglieri… All’instancabile Marina…
Qualcuno, quella sera, disse che contano i numeri… era in un altro contesto, ma per me contano sì i numeri, quelli delle persone che ho conosciuto e con cui abbiamo insieme costruito Amicizia, disinteressata e spontanea… gli stessi che mi chiedono: “A che ora arrivi?”
Divertitevi anche per me, vi abbraccio tanto e da queste pagine saluto coloro che solo in occasione di questa cena avevo possibilità d’incontrare…

BUON DIVERTIMENTO & BUONA STRADA SEMPRE Soci HHT!!!

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Un anno è passato… non dimentichiamoci Michela!

Ciao a tutte/i
oggi, giornata uggiosa, almeno in Piastrellawalley, è primo anniversario della morte di Michela…. vorrei scrivere una bella preghiera, invece mi vengono in mente solo dettagli di quel terribile salto, le notizie sui quotidiani e i racconti di Nadia, nelle nostre conversazioni; 
Michela amava la vita… dicono le amiche e la mamma…Michela amava la sua famiglia e gli amici…. Michela amava il suo lavoro e non avrebbe dovuto morire, non così presto….
Quando Nadia racconta i viaggi sul camion con Michela e le piccole avventure gli s'illuminano gli occhi e a chi ascolta viene il nodo alla gola, quando parla del suo dolore, non si riesce a trattenersi dalle lacrime… la solitudine di aver perso una figlia e continuare a vivere per crescere la nipote…
La solitudine dei ricordi che non ti fanno vedere il futuro, perchè non vuoi dimenticare nulla, perchè non ce ne saranno altri e devi conservarli per sempre… per questo chiedo sempre di scriverle…mi dice sempre:

MICHELA AMAVA LA VITA!!!

e così vogliamo ricordarla… come vuole la sua mamma….
BUONA STRADA Michela!!!

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Da IL VENERDI di Repubblica le parole di Enrico BINI

Ciao a tutte/i
personalmente ritengo giusto dare rilievo a questa intervista pubblicata qualche settimana fa, che ho potuto vedere tramite la segnalazione di un'amica, solitamente non leggo questa rivista, non trovandone traccia nessuna traccia in rete ho pensato di pubblicarla qui, è solo un punto d'incontro fra amici e colleghi, ma il nostro modesto
contributo a chi si espone in prima persona ci sembra doveroso, solidarietà è anche questo, un piccolo gesto.
Grazie Enrico e BUONA STRADA SEMPRE!!!

gisy
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Da Redacon

Ciao a tutte/i
su IL VENERDI' di Repubblica uscito qualche settimana fa c'era un articolo-intervista ad Enrico Bini, prima autotrasportatore e ora Presidente della Camera di Commercio di Reggio Emilia, parla di "ndrangheta", tema farebbe pensare più a un'altra Reggio e invece…
http://redacon.radionova.it/index2.php?/leggi_news.php?id=14169&origin=N&ogg=notizie&categoria=1&pag_prox=1

Siamo solidali con il Sig. Bini che per diverso tempo è stato lasciato solo in questa battaglia e gli auguriamo 

BUONA STRADA Sempre!!!

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La famiglia di Michela RINGRAZIA tutte/i!!!

 Ciao a tutte/i

Ieri ho incontrato ancora una volta la mamma di Michela,  è Ancora dal web...sempre difficile ma allo stesso tempo emozionante, perché anche se non posso alleviare il suo dolore, posso ascoltare le sue parole e condividere le sue lacrime, parlare delle sue difficoltà a continuare una vita senza una figlia che le dava tanta forza e che le manca tantissimo.

Posso guardarla negli occhi quando parla di Claudia, l’altra figlia, con cui condivide il dolore e la responsabilità di crescere Jessica,  posso vedere la gioia con cui racconta delle nipoti, posso vedere che splendida persona sia…
La famiglia di Michela è per me un esempio ed un confronto, so bene cosa voglia dire perdere un familiare, so bene quanta discrezione e sensibilità ci voglia ad avvicinarsi… e in punta di piedi mi sono avvicinata, perché veder  partire qualcuno per andare al lavoro e sapere da un estraneo che non ci sarà più un’occasione per parlarci e uno strazio troppo grande… ci vuole tempo ad accettarlo e lascia una ferita che non rimargina mai…

La mamma di Michela, Nadia, è una persona dolce, schietta e diretta, a cui vuoi bene istintivamente, non si piange addosso, si è rimboccata le maniche e ha preso in mano la situazione, senza mai lamentarsi se non della malinconia che le mette addosso la mancanza di sua figlia.
 
NADIA, CLAUDIA e JESSICA ringraziano con tutto il cuore chi ha contribuito a raccogliere la cifra che gli abbiamo consegnato;
a chi ha partecipato alla partita, giocatore o spettatore…
invitano tutte/i a non dimenticare mai Michela e il suo impegno per migliorare il lavoro, suo e dei colleghi, senza aver avuto nulla in cambio.

 
Il percorso di questa famiglia è molto duro e noi gli auguriamo
 

BUONA STRADA!!!

gisy
 

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