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La storia di Celia

 

Celia è figlia d’arte e con la sua famiglia ha aperto un’azienda di trasporti diventando a sua volta autista, ora partecipa al Sabo Rosa 2023 per dimostrare che anche le donne possono fare lavori considerati da sempre maschili.

Questo è il link:

https://www.sabo.it/celina-florina-tivadar/

Questa la sua intervista:

 

Celia Florina Tivadar

Attività: autista di camion
Residenza: Alessandria

Quando e come è nata la tua passione per i camion? Quando hai capito che quello dei camion sarebbe stato il tuo lavoro, il tuo mondo?

Mi sono avvicinata per la prima volta al mondo dei trasporti quando avevo 11 o 12 anni e ho girato l’Italia sul camion di mio padre, che faceva questo mestiere e spesso mi prendeva con sé. Nel 2017 abbiamo deciso di aprire una piccola società composta da me, i miei genitori e mio marito, anche lui camionista. Ho iniziato come impiegata, poi, incoraggiata da loro, ho preso la patente e ho cominciato a guidare. Trasportiamo prevalentemente container al porto di Genova.

Perché hai deciso di partecipare al Sabo Rosa?

Ho deciso di partecipare perché ho sempre ammirato le donne che riescono ad  eccellere nei lavori tradizionalmente maschili. Vorrei essere un esempio per tutte le donne che vogliono avvicinarsi a lavori simili ma si lasciano intimidire da quello che la società, o gli stessi uomini, potrebbero pensare di loro.

Cosa non ti piace e cosa ti piace di questo lavoro?

Una delle cose brutte di questo lavoro sono le notti passate in autogrill, dove a volte è difficile trovare posto per il camion o, in alcuni casi, ci si trova in aree dove mancano addirittura i servizi igienici. Per fortuna il lavoro che svolgo non richiede particolare forza fisica ma comunque, quando capita di aver bisogno, c’è sempre un collega pronto ad aiutarmi. Mi piace il fatto che questo lavoro non sia per nulla noioso, ogni giorno ci sono nuovi posti da esplorare e nuove sfide da superare.

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La storia di Elisabetta

 

Un’altra cosa che accumuna molte delle partecipanti al Sabo Rosa 2023, oltre alla passione per i camion è la sensazione di libertà che provano girando in lungo e in largo per l’Italia e non solo, come fa Elisabetta.

Questo è il link:

https://www.sabo.it/elisabetta-migliorati/

Questa la sua intervista:

Elisabetta Migliorati

Attività: autista di camion
Residenza: Castione della Presolana (BG)

Quando hai capito che quello del trasporto sarebbe stato il tuo lavoro, il tuo mondo?

Quando mi sono trasferita a Livigno lavoravo come macchinista sugli impianti sciistici a fune. La patente del camion è arrivata solo un paio d’anni dopo, quasi per scommessa con un mio amico. Tra una stagione e l’altra ho iniziato a fare la raccolta del latte nelle stalle, servendomi di un camion a tre assi con la cisterna. Dopo un anno mi sono decisa a prendere anche la patente del rimorchio e cambiare definitivamente lavoro. In seguito ho conseguito anche l’ADR (patente per il trasporto di merci pericolose). Ho iniziato subito a guidare l’autotreno e non l’ho più lasciato. Ora guido un centinato, parto da Bormio con il carico di bottiglie di acqua minerale e giro in tutta Italia. Il ritorno è sempre diverso, si carica paglia, fieno, mattoni, bobine… dipende un po’ dalle zone in cui ci si trova. A volte capitano anche viaggi in Francia e Svizzera.

La passione, senza dubbio, c’è sempre stata, poi è cresciuta col tempo, quando ho iniziato a fare i viaggi lunghi e a passare più notti fuori. Piano piano mi sono avvicinata allo stile olandese (ndr: un modo di colorare e allestire i camion) e ho cominciato a frequentare anche i raduni.

Perché hai deciso di partecipare al Sabo Rosa?

Sono stati i miei colleghi a spingermi a partecipare e sono stata subito d’accordo. Mi piace l’idea di dar voce al mondo femminile.

Quali sono i lati positivi del tuo lavoro e quelli che vorresti cambiare?

Adoro il mio lavoro, la sensazione di libertà che si prova e tutti i posti bellissimi che si vedono. Certo quando ti trovi a percorrere il passo del Foscagno alle 4 di mattina mentre nevica, c’è il vento, 20 gradi sottozero e bisogna fermarsi a lato della strada a mettere le catene, non è poi così divertente, ma è comunque sempre una sfida e quando porti a termine la missione, la soddisfazione che ti resta è impagabile.

 

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La storia di Simona

 

Continuiamo a proporre le storie delle candidate al Sabo Rosa 2023, nella speranza di incontrarle un giorno on the road e augurare loro “Buona Strada”!

Questo è il link:

https://www.sabo.it/simona-piersanti/

E questa è l’intervista a Simona:

Simona Piersanti

Attività: autista di camion
Residenza: Serra de Conti

Quando hai capito che quello del trasporto sarebbe stato il tuo lavoro, il tuo mondo?

I viaggi con il mio papà, che faceva il camionista, hanno acceso in me questa passione fin da quando avevo quattro anni. Mi sono subito sentita attratta da questo lavoro e dai mezzi pesanti. Così, dopo gli studi e un anno come impiegata in un ufficio, ho deciso che il mio posto di lavoro sarebbe stata la cabina di un camion. Per l’azienda in cui lavoro trasporto merci di varia natura, dallo spumante al ferro, fino alla carta, nelle Marche, in Toscana, in Umbria e in Emilia-Romagna.

Perché hai deciso di partecipare al Sabo Rosa?

Ho letto l‘articolo sul sito e mi è piaciuta l’idea di un’iniziativa che dia valore al lavoro femminile nel mondo dei trasporti. Il Sabo Rosa dà visibilità alle donne e per questo è importante.

Quali sono i lati positivi del tuo lavoro e quelli che vorresti cambiare?

I lati positivi sono molti. Prima di tutto non sono chiusa in una fabbrica o in un ufficio. Poi incontro molta gente e coltivo la mia passione: guidare i camion. A me di questo lavoro piace tutto, anche le operazioni di carico e scarico. È un mestiere molto vario. Inoltre mi trovo molto bene con i colleghi maschi, che sono alla mano e disponibili. I lati negativi, di conseguenza, sono pochi. Devo dire che la qualità del lavoro è un po’ peggiorata rispetto ad alcuni anni fa ed è tutto troppo frenetico. Ma la mia passione per la guida è davvero tantissima, e dunque non mi pesa.

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La storia di Serenella

 

Serenella sognava di pilotare gli aerei…ma si è dovuta accontentare di guidare un camion, e anche riuscirci non è stato semplice, ma alla fine ha vinto la sua sfida e ora partecipa anche lei al concorso per il Sabo Rosa 2023!

 

Questo è il link:

https://www.sabo.it/serenella-griggio/

Questa la sua intervista:

 

Serenella Griggio

Attività: autista di camion
Residenza: San Giorgio in Bosco (PD)

Quando hai capito che quello del trasporto sarebbe stato il tuo lavoro, il tuo mondo?

Da bambina sognavo di guidare gli aerei, tanto che a 18 anni andai a fare la visita militare per poter prendere il brevetto di volo, ma non risultai idonea. A quel punto dovetti ridimensionare i miei desideri e puntai sulla patente C, ma i miei genitori erano contrari al fatto che mi mettessi a guidare i camion, così ho dovuto rinunciare. Un giorno però, dopo essermi sposata, accompagnando un amico in un viaggio, decisi che non potevo continuare a rimanere chiusa in una fabbrica e presi la patente. Oggi guido un camion per il trasporto di prodotti cartacei per un’azienda di trasporti. Viaggio per tutto il nord Italia e a volte arrivo fino alle Marche o al Lazio.

Perché hai deciso di partecipare al Sabo Rosa?

All’inizio sono stati i miei colleghi e le mie amiche che hanno insistito. A quel punto, dopo un po’, ho deciso di candidarmi. E vediamo come va.

Quali sono i lati positivi del tuo lavoro e quelli che vorresti cambiare?

La cosa più bella di questo lavoro è che si è liberi, si viaggia molto e si entra in contatto con tante persone. Inoltre permette di avere un buono stipendio, che di questi tempi è una cosa importante. La cosa veramente negativa è che per la famiglia rimane poco tempo. Però sono fortunata perché il sabato e la domenica sono a casa ed è raro che debba rimanere a dormire fuori.

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La storia di Jasmine

 

Un’altra giovane partecipante al concorso del Sabo Rosa 2023, Jasmine, anche lei figlia d’arte e col camion nel cuore!

 

Questo è il link:

https://www.sabo.it/jasmine-pojana/

Questa la sua intervista:

Jasmine Pojana

Attività: autista di camion
Residenza: Fontaniva Padova

Quando e come è nata la tua passione per i camion? Quando hai capito che quello dei camion sarebbe stato il tuo lavoro, il tuo mondo?

La mia passione per i camion è nata fin da quando ero piccola. Quando potevo seguivo il mio papà, durante i suoi viaggi nazionali e internazionali. Mi portava con sé e mi sentivo benissimo, ero molto felice e non vedevo l’ora di salire sul sedile per guardare fuori, per contare i pali della luce, gli alberi. Poi c’era questa grande passione di mio padre per le luci, che metteva sul camion. Quando lo vedevo, tutto illuminato, ero contentissima, mi piaceva davvero un sacco. Crescendo, l’idea di prendere la patente per i camion è rimasta nel mio cuore. Non è stato facile ma alla fine ci sono riuscita e ho cominciato a lavorare nel mondo dell’autotrasporto. Guido camion da tre anni e mezzo e ora sto facendo il corso per l’esame di idoneità professionale, così da poter subentrare alla conduzione della ditta di famiglia, quando il mio papà deciderà di lasciare il lavoro..

Perché hai deciso di partecipare al Sabo Rosa?

Mi è piaciuta la possibilità di far conoscere la mia storia, di far sapere com’è nata questa passione. Secondo me il Sabo Rosa è una bellissima opportunità, per noi donne autista, di conoscerci, di far leggere le nostre storie, le nostre avventure, e perché no, di confrontarci.

Cosa non ti piace e cosa ti piace di questo lavoro?

Del mio lavoro di autista mi piace la sensazione di libertà che offre: sei alla guida del tuo camion e ti gestisci come pensi sia meglio. Il lato negativo sta nel fatto che più tempo passo sulla strada più mi rendo che c’è molta negligenza, sia da parte di noi autisti sia da parte degli automobilisti. Però devo dire che, da donna, nelle mie esperienze, non ho mai incontrato nessuno che mi abbia trattata male o con superiorità. Ho incontrato invece molte persone che mi hanno consigliato, rispettandomi.

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La storia di Silvia

 

Molte delle partecipanti al concorso per il Sabo Rosa 2023 sono figlie o nipoti o sorelle di camionisti, come Silvia che da piccola viaggiava con suo papà.

Questo è il link:

https://www.sabo.it/silvia-dalla-santa/

Questa la sua intervista:

Silvia Dalla Santa

Attività: autista di camion
Residenza: Grumento Nova (PZ)

Quando hai capito che quello dei camion sarebbe stato il tuo lavoro, il tuo mondo?

Sono nata in una famiglia di camionisti. Il mio papà e mio zio sono stati autisti e lavoravano assieme, mio cugino tutt’ora lavora sui camion. Mio padre spesso mi portava con sé nei suoi viaggi e fin da piccola ho potuto visitare l’Inghilterra, il Portogallo, la Francia, e percepire così il fascino della strada, dei posti nuovi, delle dogane da attraversare, delle persone che si incontravano. È un lavoro che mi piace molto perché mi dà un grande senso di libertà. Non amo molto stare nello stesso luogo a lungo. Inoltre sono una persona solitaria e quindi stare in cabina, da sola, non mi pesa.

Attualmente sono autista dipendente di un’azienda che trasporta bancali di prodotti vari. Creiamo le pedane e le portiamo in tutta Italia. Rimango fuori per l’intera settimana ma riesco a gestire bene il rapporto con le mie figlie. La più grande, Dharma, quest’anno farà la maturità, mentre Zoe è iscritta alla terza classe del liceo linguistico. Sono due ragazze forti e indipendenti.

Perché hai deciso di partecipare al Sabo Rosa?

Ho partecipato per curiosità. Navigavo su Facebook, ho visto il post e mi sono detta: “Perché non provare?”.

Quali sono i lati positivi del tuo lavoro e quelli che vorresti cambiare?

Questo è un lavoro che forma il carattere. Noi donne ci troviamo a vivere in un mondo maschile. Quindi occorre essere determinate e sapersi difendere. Anche perché spesso capita che fra donne autiste ci sia poca solidarietà. Io ho due o tre amiche fidate, che conosco da anni, ma credo che come categoria dovremmo essere più unite fra di noi. I lati negativi sono quelli dei servizi che si trovano per le strade. Noi siamo molto fortunati perché la nostra azienda ha i suoi parcheggi e quindi abbiamo le docce pulite. Però quando si viaggia occorre adeguarsi e solitamente i bagni lasciano a desiderare.

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La storia di Jennifer

 

A volte si diventa camioniste per vincere una sfida nei confronti di chi crede che non siamo in grado di fare questo lavoro, poi subentra la passione e… questa è la storia di Jennifer!

 

Questo è il link della pagina sul Sabo Rosa 2023:

https://www.sabo.it/jennifer-altilia/

Questa è la sua intervista:

 

Jennifer Altilia

Attività: autista di camion
Residenza: Olgiate Molgora (LC)

Quando e come è nata la tua passione per i camion? Quando hai capito che quello dei camion sarebbe stato il tuo lavoro, il tuo mondo?

Mio padre faceva il camionista, io la barista, attività che non piaceva a mia madre perché lavoravo di notte. Proprio mia mamma mi spronava a prendere la patente, mentre mio babbo era contrario, dicendo che mi aveva fatto studiare per fare l’impiegata. Ho provato a seguire quella strada, ma non era la mia vita. Così, proprio per sfida nei confronti di mio padre, che non credeva in me, ho deciso di diventare camionista. In due mesi ho preso la patente. Dopo due mesi e un giorno ero alla guida di un camion. Ho cominciato con un DAF a due assi per poi arrivare, oggi, a un Volvo a quattro assi e aerografie personalizzate. Adesso non riesco più a stare senza il mio camion.

Perché hai deciso di partecipare al Sabo Rosa?

È stato mio figlio a iscrivermi al Sabo Rosa, ho accettato volentieri.

Cosa non ti piace e cosa ti piace di questo lavoro?

Non mi piace il fatto che ci siano troppe restrizioni: a volte non posso tornare a casa anche se sono a poca distanza, per il fatto di avere completato le ore di guida che posso fare consecutivamente. Però capisco che la sicurezza venga prima di tutto. Il lato positivo è che si è fuori, in giro per il mondo, ci si sente vivi. Solo chi fa questo lavoro sa cosa significhi.

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La storia di Francesca

 

Leggendo le storie delle colleghe che partecipano al Sabo Rosa 2023, si scopre che per molte di loro diventare camionista è la realizzazione di un sogno, come per Francesca!

Questo è il link:

https://www.sabo.it/francesca-morrone/

E questa la sua intervista:

Francesca Morrone

Attività: autista di camion
Residenza: Genova

Quando hai capito che quello dei camion sarebbe stato il tuo lavoro, il tuo mondo?

Ho capito che avrei fatto questo mestiere da giovanissima quando mio padre mi portava sul suo camion ogni volta che gli era possibile. Rimanevo ammaliata dalla superbia di questi mezzi e dalla sua passione. Per i miei famigliari la mia decisione era prevedibile, ho frequentato un percorso scolastico lontano anni luce da quella che era la mia inclinazione e sapevano che, prima o poi, avrei preso la mia strada. Oggi guido una motrice Scania tre assi telonata. Effettuo servizi di consegne e ritiri di svariata merce (bancomat, frigoriferi, apparecchi medicali…). Tra i camionisti c’è rispetto nei miei confronti, farmi accettare è stato semplice perché arrivo da una gavetta durata dieci anni in ambito logistico. Ero magazziniera e per anni ho prestato servizio in grandi realtà aziendali, quindi ogni giorno parlavo agli autisti e raccontavo loro il mio desiderio di guidare i bisonti della strada. È passato del tempo da allora, alcuni sono diventati colleghi, altri si incrociano in strada o nei magazzini e hanno piacere nel vedere che sono riuscita a coronare il mio sogno.

Perché hai deciso di partecipare al Sabo Rosa?

Ho deciso di partecipare al Sabo Rosa per dar una voce in più a tutte le donne che fanno questo mestiere. Siamo in tantissime, è bello sapere di un’iniziativa al femminile all’interno di un mondo ancora considerato maschile.

Quali sono i lati positivi del tuo lavoro e quelli che vorresti cambiare?

I lati positivi? Tutti. Faccio quello che amo, ho dei fantastici colleghi di lavoro e penso, ogni giorno, ad essere la versione migliore di me stessa. Non cambierei nulla: mi piace essere in continua evoluzione e competizione. La ditta presso in cui lavoro offre grandi opportunità e, soprattutto, la possibilità di crescita professionale. Chissà che un giorno non mi mettano su un bilico o su un autotreno… mi farò trovare pronta.

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La storia di Elisabetta

 

Elisabetta è una delle partecipanti al Sabo Rosa 2023,  questa è la sua storia, di una passione nata quasi per caso!

https://www.sabo.it/elisabetta-malandrino/

E questa la sua intervista:

Elisabetta Malandrino

Attività: autista di camion
Residenza: Comiso (RG)

Quando hai capito che quello del trasporto sarebbe stato il tuo lavoro, il tuo mondo?

La mia passione per i camion nasce per caso. La mia prima attività era quella di ottico, tuttavia sono stata costretta a chiudere il negozio che gestivo a causa della crisi dovuta al COVID-19. Ho così deciso di prendere la patente per guidare i camion e affrontare questa nuova avventura.

Perché hai deciso di partecipare al Sabo Rosa?

E’ stato mio marito a candidarmi e ho accettato volentieri.

Quali sono i lati positivi del tuo lavoro e quelli che vorresti cambiare?

Mi piace la libertà che offre questo lavoro, girare con il camion, vedere posti nuovi e incontrare persone. Il lato più difficile è quello legato ai rischi che si corrono sulla strada, anche a causa delle condizioni meteo e delle strade. A volte trovo anche un po’ di competizione tra colleghi camionisti, ritengo che sarebbe meglio avere più solidarietà tra noi. Per il resto chiudo con una raccomandazione: prudenza sulle strade, sempre!

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La storia di Gloria

 

Vi ricordate di Gloria? La nostra giovanissima amica e collega partecipa anche lei alla quattordicesima edizione del concorso per il “Sabo Rosa.

Questo è il link:

https://www.sabo.it/gloria-benazzi/

Questa la sua intervista:

Gloria Benazzi

Attività: autista di camion
Residenza: Provincia di Treviso

Quando e come è nata la tua passione per i camion? Quando hai capito che quello dei camion sarebbe stato il tuo lavoro, il tuo mondo?

Fin da piccola il mio papà mi portava con sé in camion e nella sua azienda di trasporti. Più il tempo passava, più aumentavano i chilometri che facevo con lui, più io mi sentivo nel mio mondo, nella mia isola felice. Quei tre scalini mi portano sempre nella mia isola di pace. Dopo il diploma ho lavorato in ufficio, nella gestione logistica dei viaggi, fino all’età in cui ho potuto prendere le patenti superiori. All’inizio dello scorso anno ho deciso, assieme al mio compagno, di affidarmi a un’impresa che fa trasporti all’estero: abbiamo viaggiato quasi un anno in Germania e Olanda, portando fiori e carne appesa. Un’esperienza che da un lato mi ha permesso di guidare per tantissimi chilometri, ma dall’altro mi ha sconfortato, perché eravamo sempre in giro e spesso ci trovavamo in situazioni di vero disagio. Così ora faccio trasporti giornalieri per aziende del mio territorio. E non rinuncio al sogno di aprire un’azienda di trasporti mia, anche se in tanti mi dicono che oggi non conviene.

Perché hai deciso di partecipare al Sabo Rosa?

Sono una grande sostenitrice della presenza delle donne in questo mondo, che per certi versi è ancora molto maschilista. Mi piace vedere la forza che tiriamo fuori per emergere. E poi è anche una scelta di orgoglio e di rivincita, per prendermi la soddisfazione di dire: lo sto facendo, pur con il mondo contro. Il Sabo Rosa è una bella iniziativa: finalmente qualcuno riconosce il lavoro delle donne in una realtà strettamente maschile.

Quali sono i lati positivi del tuo lavoro e quelli che vorresti cambiare?

Sicuramente i lati positivi sono i mezzi super tecnologici, che aiutano soprattutto dal punto di vista fisico: rispetto ad anni fa siamo proprio su un altro pianeta.
Il lato negativo è sempre lo stesso: i servizi che si trovano sulle strade sono pessimi e i pregiudizi ancora troppo presenti.

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