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Tratto da : CAMIONSFERA


Road Train in stile europeo

Giovedì 03 Febbraio 2011


I convogli stradali lunghi trenta metri e pesanti novanta tonnellate non viaggiano solamente sulle strade australiane. Li potete vedere anche su quelle europee, anche se non proprio sotto casa. Bisogna, andare, infatti, in Svezia, su quelle interminabili strade del centro-nord, percorse sol0 da qualche autovettura e dai camion che trasportano lunghi e pesanti tronchi di legno.

Qua già da anni è consentito un peso totale di 56 tonnellate e si sperimentano lunghezze di 25 metri, con lo scopo di caricare il più possibile ogni veicolo industriale, diminuendo così il numero delle unità utilizzate e, di conseguenza, i costi del trasporto. Ma gli svedesi hanno compiuto un passo avanti, con il progetto One Pile More, ossia "una catasta in più", avviato due anni fa nel nord del Paese, dove il traffico automobilistico è praticamente inesistente (come avviene all'interno dell'Australia). Esso prevede la sperimentazione operativa di convogli da trenta metri e con massa complessiva di 90 tonnellate (che consente una portata di 66 ton). Una soluzione applicata solamente nel trasporto di tronchi, dove porta un risparmio di carburante fino al venti percento, come mostra il primo biennio di test. 

Gli autisti hanno dichiarato che guidare 90 tonnellate non comporta particolari problemi. Lo fa anche una donna autista, Sanna Brännholm: "Confesso che la prima volta che sono salita in cabina di questi convogli ero un po' nervosa. Ora sono arrivata al ventesimo viaggio e questa è diventata la mia seconda natura". Guida un Volvo FH16 da 660 CV nella insolita configurazione prevista per questo tipo di trasporto: una motrice a tre assi aggancia un tandem dotato di ralla, su cui poggia un semirimorchio, e quest'ultimo ha un'altra ralla posteriore per un secondo semirimorchio. Il contachilometri segna già 544mila chilometri, percorsi tutti in due anni e con 90 tonnellate sulle spalle. "Finora, questo veicolo ha trasportato 100mila tonnellate di tronchi tra Överkalix e Munksund, guidato a turno da otto autisti", precisa Sanna. "Il camion è molto comodo e si comporta come ogni altro veicolo pesante. Certo, bisogna stare più attenti ed avere una guida predittiva. Inoltre, bisogna ricordarsi di dare più gas prima di affrontare una salita", spiega Sanna.




La sperimentazione dei Road Train svedesi viene osservata con attenzione anche da altri Paesi che hanno una fiorente industria del legname, come la vicina Finlandia, ma anche la Russia, gli Stati Uniti, il Canada e perfino la stessa Australia, patria dei lunghi convogli stradali. Il partner tecnico del programma è Volvo Trucks, che fornisce i veicoli. Tra i promotori c'è anche lo Skogforsk, ossia l'istituto svedese per le ricerche forestali. Il 13 gennaio 2011, questo ente ha rivelato i risultati della prima metà del periodo di prova: trasportando la stessa quantità di legname dei veicoli tradizionali da 24 metri, i Road Train svedesi hanno una capacità di carico maggiore del 50% e consentono, come abbiamo detto, un risparmio di carburante del venti percento per tonnellata trasportata (quindi, si ottiene anche un taglio del venti percento delle emissioni di CO2). Ciò significa che se il trenta metri diventasse lo standard nel trasporto di tronchi, sarebbe necessario un terzo di veicoli in meno rispetto alla flotta complessiva attuale.© Camionsfera – Riproduzione riservata
 

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Quando si muore, si muore soli…

 Ciao Lady

Inizia una nuova settimana e ci auguriamo tutti che sia Buona, per noi stessi e per i colleghi…
Ripensando a quella appena trascorsa e leggendo un post di Mony, mi pongo una domanda, lo sarà?
So che in questi giorni sono pessimista, so anche di avere buoni motivi per esserlo, ma vorrei non trasmettere agli altri questa malinconia… eppure i pensieri corrono, corrono… e non solo a ciò che mi riguarda da vicino, anche a chi affronta un destino avverso… corrono a chi ha perso la vita in solitudine, nella cabina del suo camion, in una posizione in cui avrà riposato tante volte e questa è stata l’ultima… quella scatola di metallo in cui ci sentiamo a nostro agio, che ci ha protegge tante volte, di cui conosciamo ogni centimetro e che per tanti è stata l’ultima cosa che gli occhi hanno visto… ripenso al mio amico Pioppa, che ha perso la vita nel suo 190 Turbostar grigio in Tangenziale a Milano… a Luca rimasto senza ossigeno, causa il riscaldamento autonomo, in una piazzuola direzione Roma una domenica notte e tutti noi della Piastrellawalley siamo passati a fianco ignorando ciò che gli stava succedendo… si poteva svegliare??? A quell’autista di bisarca trovato dopo due giorni in Trentino in un’area di servizio… a quell’autista di una ditta emiliana che il Golfo dei Poeti è stato l’ultima sua meta… e tanti altri…di cui ho sentito parlare o letto,… sicuramente tanti altri di cui non ho mai saputo nulla…

 

http://www.cronaca4.it/cronaca/muore_camionista_agli_stagnoni.htm

 Fabrizio De Andrè ha scritto queste parole, che mi sembrano appropriate per salutare i colleghi:
 

Quando la morte mi chiamerà
 

nessuno al mondo si accorgerà
che un uomo è morto senza parlare
senza sapere la verità
che un uomo è morto senza pregare
fuggendo il peso della pietà

Cari fratelli dell'altra sponda
cantammo in coro giù sulla terra
amammo in cento l'identica donna
partimmo in mille per la stessa guerra
questo ricordo non vi consoli
quando si muore, si muore soli
questo ricordo non vi consoli
quando si muore, si muore soli

 

 
Mony ha scritto sul Chiodoblog queste parole esprimendo le sue riflessioni:
 

Andarsene da soli
 

 Io amo fare questo mestiere. Ne ho parlato spesso delle emozioni che mi danno il viaggiare, la strada, l'orizzonte, il motore che canta sotto di me, il baracchino o la radio che mi tengono  compagnia…
Tante cose belle. Ma ci sono anche i risvolti negativi. Non parlo della fatica, perché quella riguarda tutti i lavori. Parlo della fine drammatica che purtroppo capita ad alcuni di noi. E anche questa cosa è comune a tanti lavori, a tutti i lavori. Un incidente stradale può coinvolgere chiunque in qualsiasi momento della giornata. E riempie sempre di tristezza anche se è una cosa che teniamo in conto. Anche l'infortunio al momento delle operazioni di scarico/carico, a volte tutte le misure di sicurezza non sono comunque sufficienti a salvarti la vita… perché l'imprevisto è sempre in agguato. Le chiamano morti bianche…per me sono solo morti…sempre.
Ma c'è una cosa che mi ha lasciato sempre sgomenta, è quando qualcuno viene ritrovato morto in cabina… in quella cabina che per tante ore è la nostra casa, il luogo dove viviamo, dove a volte mangiamo, dove spesso dormiamo, quel luogo che ci da sicurezza e sembra proteggerci dal mondo fuori. E' notizia di pochi giorni fa di un collega ritrovato morto nel suo camion a Spezia, ma quanti come lui ? Anche amici miei… anche giovani… dal sonno al sonno eterno. Rimangono solo i ricordi e la domanda: avrà capito ? Avrà sofferto ? Lo so che anche queste cose non capitano solo ai camionisti… ma a volte la solitudine non è una bella compagnia e andarsene via cosi, da soli,  mi sembra una cosa troppo triste… e oggi sono veramente triste…  saranno il cielo grigio e la nebbia che sta calando che mi fanno fare questi pensieri… Buona strada a tutti i colleghi. Sempre.

Scritto da:Ironduckmoni sabato 15 gennaio 2011, h 16:00

    Non cerchiamo di dare più valore alle vite di chi fa questo mestiere, solo che passando ore, giorni… sul camion è possibile che il destino ci riservi di passarci anche l'ultima… e potrebbe essere tra l'indifferenza dei passanti, perchè non c'è niente di strano in un camion parcheggiato… e se c'è qualcosa di anomalo, il luogo,l'ora, la posizione del mezzo… tanto…, è solo un Camionista!  
Grifo Arancio

 

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Camion & Presepe


Ciao Lady
In questo periodo le visite ad ammirare i Presepi sono meta fissa per credenti e non; dalla Piastrellawalley ne parte uno itinerante, costruito su un semirimorchio, nato da un’idea di Padre Sebastiano e finanziato dalle aziende locali. Lo si è potuto ammirare, in passato, in diverse piazze della zona o nei sagrati delle parrocchie, per un lungo periodo è stato parcheggiato a Fiorano in Via Ghiarola Nuova, che in Piastrellawalley è paragonabile a Viale Ceccarini a Riccione… 
presepe

Padre Sebastiano – Presepio Itinerante

PUBBLICATO DA ATTUALITÀ MER, 06/01/2010 –
EPIFANIA con il presepio itinerante di PADRE SEBASTIANO. La carovana dei Re Magi, nell'iconografia della Natività, è uno dei tratti salienti della rappresentazione: sono loro, questi saggi in cammino dall'oriente a dorso di cammello, attratti come calamite dalla regalità del Bambinello, accudito da Maria e Giuseppe nella capanna di Betlemme, a riconoscere l'eccezionalità dell'evento. Seguono la stella cometa e recano in dono oro, incenso e mirra.


 UN VIAGGIO analogo, messaggio di pace e fratellanza tra i popoli che non conosce frontiere, è quello del Presepio itinerante. A Sassuolo una delle ultime tappe del TIR ideato da padre Sebastiano Bernardini, cappuccino del Ricreatorio San Francesco, spesso accompagnato nelle sue imprese dall'amico fotografo GIANNI BELLESIA.
VENT'ANNI FA gli ideali di solidarietà e speranza prendevano forma in un'Europa dove, con un effetto domino che pareva inarrestabile, crollavano uno dopo l'altro i regimi, le dittature, e si allargavano i confini. Dalle macerie del Muro di Berlino, buttato giù a colpi di piccone, provengono alcuni mattoni di questo presepio, e infatti con simbolica lungimiranza, le schegge di quel muro furono inserite dal frate missionario tra le pietre del paesaggio.

Tratto da: club.quotidiano.net
terrae novae 
http://www.terraenovae.it/index.php?page=shop.product_details&flypage=shop.flypage&product_id=37&category_id=3&manufacturer_id=0&option=com_virtuemart&Itemid=33&vmcchk=1

 
BUONA STRADA a Padre Sebastiano e tutte le sue iniziative!!!

 

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Navigando… Donne al Volante

DONNE AL VOLANTE


Tassiste nella notte milanese: il cliente ambiguo, il potenziale rapinatore, le periferie deserte. Ho viaggiato con loro fino all’alba. L'articolo è uscito qualche tempo fa ma la città estiva e afosa dalle notti inquiete me le fa tornare in mente. Come se ne fossero loro, le regine
Foto di Alessandro  Grassani

Alle tre di notte di un sabato ghiacciato, Milano è uno spettrale rettilineo di semafori lampeggianti e macchine lanciate chissà dove, imitazione grottesca della frenesia dei giorni lavorativi. Eppure Donatella Russo, dal suo Tango24 accessoriato di caramelle per addolcire i clienti, ci legge del fascino dentro la città in dormiveglia che lei, bella signora mora e tatuata dall’età indefinibile («E non te la dico»), percorre ogni notte e a volte fino alle sei. La Milano by day non fa per lei, troppo traffico, «e poi vuoi mettere che bello vedere l’alba?».


Abbiamo appena lasciato una coppia americana in un hotel accanto alla stazione Centrale: hanno chiamato il taxi da un lussuoso ristorante della Brianza, corsa da 71 euro e 40. «Faccia 70» dice Donatella, ma l’uomo (un distinto ciccione avvolto nell’odore di alcol con accompagnatrice ossuta e addormentata) ne allunga 75. «È un bingo» commenta Donatella «corse così non capitano mai. Non ci credi?».
Milano di notte è slavata. Senza personalità. «Questa città la devi metabolizzare» filosofeggia Donatella «persino io che ci sono nata. In via Padova, per la precisione, dove molti miei colleghi non vanno perché ci sono facce brutte. Io non ho paura. Evito le zone di discoteche e locali: troppi ubriachi. Non mi tiro indietro se devo andare a Baggio o Quarto Oggiaro. Una volta ho portato uno zingaro fino alla sua roulotte dentro un campo rom. Certo che ha pagato, senza problemi. Se avessi paura cambierei lavoro, e ne ho già cambiati troppi. Facevo l’impiegata, parlo bene l’inglese sai? Ma volevo essere indipendente, stare di più con i miei figli, avere qualcosa di mio, ecco. Tanto Milano sarà sempre imprevedibile: l’unica volta che mi hanno rapinata è stato in corso Italia, pieno centro. Due ragazzi. Drogati. Uno si è piantato davanti alla macchina. Ero talmente agitata che invece di chiamare i carabinieri ho composto il 118. L’altro ha aperto la portiera e si è portato via la borsetta sul sedile. Sì, la tengo in vista perché è meglio che trovino subito quel che cercano, se no s’innervosiscono e mi fanno male. Si sono presi trenta euro, l’incasso lo avevo nascosto. Li hanno beccati mentre facevano un’altra rapina. Avevano dei coltelli in tasca. Insomma, ho rischiato».

Tratto da : http://emanuelazuccala.blogspot.com/2009/06/donne-al-volante.html

Buona STRADA alle taxiste di Milano e di tutte le altre città!!!


Il Comune di Milano ha stanziato un milione di euro per la sicurezza sulle auto bianche pensando soprattutto a loro, le trecento donne tassiste (su 4.880 licenze in città) per le quali l’incubo della rapina è inevitabilmente più nero. Invece di chiamare la centrale radio o il collega al cellulare e dire «Ciao nonna» per suggerire che il cliente a bordo mette inquietudine, ora potranno scegliere il ritrovato che preferiscono, dalla videocamera al vetro divisorio, e la spesa verrà loro rimborsata per un massimo di mille euro.
«Sai che in Cina i tassisti stanno dentro una gabbia?» ride Raffaella Piccinni, segretaria del sindacato autonomo Sitp e fondatrice dell’unica associazione nazionale di donne tassiste, l’Adit. «Le statistiche dicono che veniamo rapinate almeno una volta nella vita professionale. Siamo fortunate: le colleghe di New York subiscono almeno uno stupro».


Chi trova antipatici i tassisti pensa che paralizzino le città solo per difendere i propri interessi, che piangano miseria come se fossero gli unici lavoratori autonomi d’Italia. Il sociologo Marco Revelli li definisce «un’oligarchia mobile, che sta nello spazio pubblico con una logica privata». Ma Raffaella Piccinni, tassista e figlia di tassista, ragiona come un outsider: forte della sua associazione femminile, attacca il corporativismo dei radiotaxi («Sono loro la vera lobby») e spedisce i Nas negli orridi bagni dell’aeroporto di Linate. Propone d’installare colonnine telefoniche in ogni parcheggio per chiamare il taxi con un numero verde e di fondere le cooperative di radiotaxi in una “centrale unica” che manderebbe al cliente l’auto più vicina risparmiandogli tempo e denaro.
Il “fenomeno Raffaella” (così la chiamano i colleghi, e non per ammirazione) studia cinese, ha una laurea in filosofia («Non avrei potuto campare di stage e contratti a progetto. Preferisco guidare»), compone caustici raccontini metropolitani nel suo blog psicotaxi.splinder.com e si definisce infelicemente single: «Il mio ex mi presentava sua nonna, la matrona della famiglia, a condizione di non dirle che facevo la tassista». Il cliente ambiguo, potenziale rapinatore, lei lo scarica senza mezzi termini.


Mi invita a girare in notturna con le sue colleghe, per farmi constatare che è vero: al volante di un’auto bianca sei nelle mani della città. Di quella buona e di quella cattiva. «La tattica più comune del rapinatore è darti un’indicazione vaga sulla destinazione, in genere in periferia,
dove lo aspetta un complice» riferisce Raffaella divorando una pizza alla fine del turno. «Oggi l’unica cosa che possiamo fare è chiamare la centrale radio, che allerta le auto in zona, ma sarebbe più efficace collegarci a un server che invii la richiesta di soccorso alla polizia». E il vetro divisorio? «Salgono in quattro e uno ti siede per forza accanto». Portarsi un’arma? «Sei pazza? Il tassista è stressato. Non puoi armarlo». Installare una videocamera nell’auto? «Funzionerebbe come deterrente: sulla macchina devi scriverlo, per la privacy, che chi sale sarà videosorvegliato».
«Bisognerebbe inventare qualcosa per difenderci dai molestatori, anche da quelli solo verbali» sbotta Cira Sommella, 49 anni e da 18 incorporata nel traffico milanese, dalle 16 a mezzanotte. «Potrei raccontarti dell’albanese che mi urlava “Tu pensa solo a quello che ha fra le gambe tuo marito”, ovviamente cacciato fuori. Dell’anziano che ha voluto sedersi davanti, invitandomi a scappare con lui in Calabria e mettendomi una mano sulla coscia. Della polizia che ormai si vede poco di sera. Della collega colpita in test con un paio di forbici da una
cliente fuori di testa. Ma ne uscirebbe una città dove la vita non è più vita».


Meno catastrofica Antonietta, con il suo turno 21-7: «Guarda, dopo una cert’ora ci sono in giro solo viados. Le signorine alle due vanno a dormire. Ma è gente che lavora, come qualsiasi impiegato di giorno, e non dà problemi. In passato mi capitava spesso di portare clienti al “condominio”, una palazzina vicino alla stazione arcinota come bordello clandestino. Adesso sul taxi salgono quelli che vanno in corso Como a comprare la cocaina e pretenderebbero pure che li aspettassi».
Marina Ferri, 42 anni, ha anticipato il turno stremata dalla tensione della notte: «Termino alle 22, mi sono rifatta una vita sociale» dice sulla sua Mercedes, e confida di sentirsi randagia, talvolta: «Quando provo a guardarmi dall’esterno penso che sono qui, nella mia auto, e può capitarmi di tutto: uno che mi rapina o mi dà una botta in testa. Un incidente. E in un istante la mia vita cambierebbe».
Valentina Ceron, invece, si gode l’entusiasmo della neofita: 24 anni, tassista da cinque mesi, «fino alle 22 perché prima di affrontare la notte devi farti le ossa». Giovane e carina, è il volto di punta di un’emittente on line, C6 Tv: dalla webcam del taxi chiacchiera della città vista da una corsia preferenziale. Con ampi sorrisi del passeggero di turno. Al quale pare di stare dentro un reality.

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Da IL VENERDI di Repubblica le parole di Enrico BINI

Ciao a tutte/i
personalmente ritengo giusto dare rilievo a questa intervista pubblicata qualche settimana fa, che ho potuto vedere tramite la segnalazione di un'amica, solitamente non leggo questa rivista, non trovandone traccia nessuna traccia in rete ho pensato di pubblicarla qui, è solo un punto d'incontro fra amici e colleghi, ma il nostro modesto
contributo a chi si espone in prima persona ci sembra doveroso, solidarietà è anche questo, un piccolo gesto.
Grazie Enrico e BUONA STRADA SEMPRE!!!

gisy
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Da Redacon

Ciao a tutte/i
su IL VENERDI' di Repubblica uscito qualche settimana fa c'era un articolo-intervista ad Enrico Bini, prima autotrasportatore e ora Presidente della Camera di Commercio di Reggio Emilia, parla di "ndrangheta", tema farebbe pensare più a un'altra Reggio e invece…
http://redacon.radionova.it/index2.php?/leggi_news.php?id=14169&origin=N&ogg=notizie&categoria=1&pag_prox=1

Siamo solidali con il Sig. Bini che per diverso tempo è stato lasciato solo in questa battaglia e gli auguriamo 

BUONA STRADA Sempre!!!

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GIORNATA MONDIALE SICUREZZA STRADALE

Ciao a tutte/i

Oggi è la giornata mondiale della Sicurezza Stradale, vorrei scrivere di questo argomento, ma sono talmente tante cose da scrivere che non so da dove iniziare; ad esempio mi chiedo perché i media ne hanno parlato così poco, il ministro dei trasporti ha firmato il 27 ottobre la “Carta Europea della Sicurezza Stradale che più che un documento politico dovrebbe essere un accordo per intraprendere iniziative concrete per ridurre il numero delle vittime degli incidenti stradali e non mi sembra che abbia avuto il dovuto risalto.
Le inchieste che ho visto hanno trascurato diversi aspetti e non mi sono piaciute perché accusano spesso i camion e i camionisti, a priori, senza coerenza con le problematiche della circolazione; la mia impressione è che si tenda a reprimere con sanzioni e sottrazione di punti patente ma che verifiche e controlli siano indirizzati solo verso certi utenti della strada escludendone altri a priori… come dice un mio amico “in divisa” :” Vuoi che sulle telecamere non si vedano tutte le infrazioni che vediamo noi viaggiando, ma solo l’eccesso di velocità?”oppure :” Vuoi che le risorse manchino solo in certi casi e non in altri?”
Sarebbe un fiume di parole quello per analizzare la situazione e non sono certo io un’esperta, ma in realtà ognuno di noi ogni giorno è a contatto con questa realtà e vede cosa si potrebbe migliorare…
In questa giornata voglio ricordare le nostre vittime della strada, i nostri  amici e/o colleghi che hanno perso la vita svolgendo la loro professione; non si dovrebbe MAI morire di Lavoro, eppure troppo spesso l’opinione pubblica Dice:”…..MA FACEVA IL CAMIONISTA!!!”
Non deve passare il messaggio che è scontato che un camionista prima o poi ci rimetta la vita o l’integrità fisica.
Sicurezza Stradale è una bella parola,  la strada va condivisa e tutti gli utenti andrebbero protetti tutti allo stesso modo.


BUONA STRADA a Tutte/i!!!

gisy

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PACE SOCIALE????????

 
Il 2010? “Finora, almeno per il mondo dei trasporti, è stato positivo”. È soddisfatto Bartolomeo Giachino, felice perché il 2010 ha portato novità positive, un nuovo Codice della strada e pace sociale. Un anno decisamente importante, che il sottosegretario ai Trasporti riesamina per i lettori di Stradafacendo: “Prima c’è stato l’accordo con l’autotrasporto che non solo ha evitato il blocco dei Tir, ma che ha anche permesso di garantire la pace sociale fino al 31 dicembre 2011″.

Sarà contento lui… gli autotrasportatori non credo proprio!!!!
gisella corradini
 

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Da Libero.nesw

 Nastri di partenza per lanuovaguida.it
L'educazione stradale passa sul web

 

Un sito tutto nuovo dedicato all'educazione stradale. Parte infatti in questi giorni la campagna di comunicazione de lanuovaguida. it, concepito per avvicinare i ragazzi alla guida responsabile non con un approccio formativo unidirezionale, ma rendendoli attivi nel processo educativo  attraverso l'uso degli strumenti e delle applicazioni che loro usano di più nel tempo libero: blog, Facebook, web radio, edugame, video.

Attraverso questi canali i ragazzi possono interagire tra loro, raccontare le proprie storie, condividere contenuti multimediali, fare esercitazioni online, utilizzare materiale didattico, comunicare con la propria autoscuola. Sono già disponibili, tra l'altro, le esercitazioni ai nuovi quiz che  saranno in vigore dal 3 gennaio 2011. Presto sarà lanciata anche una fan page su Facebook ed è già disponibile una versione del sito su smartphone.
All'interno del sito web ogni autoscuola del gruppo La Nuova Guida ha un proprio Mini Sito: un modo per essere sempre in contatto con i ragazzi, anche fuori dall'aula, e per mettere a disposizione materiale didattico e aggiornamenti.

"Ci siamo resi conto – dice Emilio Patella, Presidente de La Nuova Guida – che nell'ambito della sicurezza stradale mancava un luogo di comunicazione adatto ai ragazzi, che invece sono i destinatari più importanti dell'educazione alla sicurezza stradale".
 
26/10/10

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Ancora un salto da un viadotto….

 

Incidente mortale a Cagli
Con il camion giù per il viadotto

É successo lunedì sera, circa 100 metri prima della galleria del Furlo. Per Michele Pierucci, 28 anni, originario di Fano ma residente a Pole di Acqualagna, non c'è stata niente da fare.

Cagli (Pesaro Urbino), 26 ottobre 2010 – Volo mortale, lunedì sera, dal viadotto della superstrada, circa 100 metri prima dell’entrata della galleria del Furlo, direzione Roma.

 Un camion dotato di sola motrice, per cause ancora in corso di accertamento da parte della polizia stradale, ha sfondato il guard rail ed è precipitato giù lungo il viadotto, per decine di metri. L’impatto è stato mortale per il conducente, Michele Pierucci, 28 anni, originario di Fano ma residente a Pole di Acqualagna .
 
Sul posto sono giunti i pompieri di Cagli e i mezzi di soccorso. I pompieri hanno potuto raggiungere il camion solo calandosi con delle corde.

 L’incidente è avvenuto pochi minuti prima delle 20 di ieri. Impossibile, al momento, capire il perché la motrice, a un certo punto, abbia sbandato e sia precipitata. In quel tratto di carreggiata sono in corso lavori.
Ancora un salto da un viadotto....

 
Questo articolo era sul Resto Del Carlino di oggi; è la triste conferma che gli autisti pagano un forte tributo alla fragilità dei guard-rail, che ogni possibile causa di uscita di strada non è protetta da queste strutture; Non è forse sicurezza stradale montare Guard-Rail più robusti? Non contano niente le vite dei conducenti di mezzi pesanti? Per conformazione geografica l'Italia è piena di strade con viadotti, spesso molto alti, perchè non si possono montare guard-rail che possano contenere l'urto di un mezzo pesante?

Condoglianze alla famiglia  di             MICHELE Pietrucci          da parte nostra!!!
 

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