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La storia di Elda

 

Anche la nostra Elda, nel gruppo da sempre,  partecipa al concorso per il Sabo Rosa 2023!

Questo è il link:

https://www.sabo.it/elda-guarise/

 

E questa è la sua intervista:

Elda Guarise

Attività: autista di camion
Residenza: Cittadella Padova

Quando e come è nata la tua passione per i camion? 

I camion mi sono sempre piaciuti, fin da quando lavoravo come carrellista in un magazzino di frutta e verdura. In quel periodo mio marito faceva l’autista e quando decidemmo di comprare un camion nuovo e una nuova casa, ci siamo trovati a dover far fronte all’esigenza di una patente in più per dare una mano alla famiglia che cresceva. Così sono salita anch’io sul camion.

Com’è il tuo lavoro?

All’inizio, ormai venticinque anni fa, facevamo viaggi anche lunghissimi. Ai tempi non c’erano le ore di guida da rispettare, dormivamo fuori di notte, si andava a caricare il camion all’alba e alla sera si provava a tornare a casa, per cucinare e stare un po’ con i figli. Ora abbiamo una nostra azienda di trasporti, con sei mezzi e un paio di autisti che lavorano con noi, oltre ovviamente ai nostri figli. Marta e Mattia, che lavorano in ufficio, ed Ermes, che viaggia come me e suo padre. Principalmente lavoriamo con la Svizzera: trasportiamo un po’ di tutto ma in particolare il vino. Abbiamo un camion frigo che lo tiene fresco anche d’estate.

Perché hai deciso di partecipare al Sabo Rosa?

Sono ambassador della Volvo e il responsabile della nostra zona mi ha detto: perché non ti iscrivi al Sabo Rosa, è una cosa che fa per te! Io all’inizio non volevo, perché mi sentivo fuori età, ma poi mi sono convinta. In fondo sono una super nonna camionista.

Quali sono i lati positivi del tuo lavoro e quelli che vorresti cambiare?

Il vero problema, soprattutto per noi donne autista, sono i servizi. Spesso i bagni, le docce, che si trovano viaggiando, sono molto scomodi per non dire sporchi. Io ormai mi sono organizzata con disinfettante e spugne, ma sarebbe meglio che di queste cose si occupassero i gestori. Per il resto è tutta questione di passione e di organizzazione. Questo è un lavoro che puoi fare solo se il tuo cuore batte per i camion.

La storia di Tania

 

Tra le partecipanti al concorso per il Sabo Rosa 2023 c’è anche la nostra amica e collega Tania, una delle prime ragazze del nostro gruppo.

Questo è il link:

https://www.sabo.it/tania-migliori/

Questa è la sua intervista sul sito:

Tania Migliori

Attività: autista di camion
Residenza: Gattatico (RE)

Quando hai capito che quello dei camion sarebbe stato il tuo lavoro, il tuo mondo?

Ho scoperto il mondo dei camion a 12 anni, grazie a mio papà che mi portava con sé nei suoi viaggi. Nel 1997 ho deciso di aprire assieme a lui una ditta di trasporti che tuttavia, nel 2007, a causa della crisi, abbiamo dovuto chiudere, vendendo i due camion che avevamo acquistato. La passione però era tale che non ho resistito senza guidare e così sono tornata in cabina  come dipendente.
Fino a pochi mesi fa rientravo a casa ogni sera, poi le cose sono cambiate, in questo periodo viaggio tutta la settimana e rimango fuori a dormire. È una vita che non mi pesa perché amo molto il mio lavoro. Anzi, il tornare nel mio letto tutte le sere cominciava a soffocarmi un po’, invece ora sono proprio contenta, con una settimana che non è mai monotona e che mi permette di incontrare tanti clienti diversi e trasportare merci di ogni genere.

Perché hai deciso di partecipare al Sabo Rosa?

Sono parecchi anni che mi iscrivo. È una bella iniziativa e ho deciso di riprovare.

Quali sono i lati positivi del tuo lavoro e quelli che vorresti cambiare?

Il lavoro che faccio mi piace molto, la mia è una vera e propria passione per i camion e per i viaggi. Si incontrano persone diverse, si visitano tanti luoghi: l’altro giorno, per fare un esempio, ero in Liguria e mi sono fermata a guardare il mare. Il giorno seguente trasportavo merce a Cuneo e ho fotografato la neve. Non ci si annoia mai e i posti che si visitano arricchiscono il tuo bagaglio di vita, così come i colleghi e le colleghe che si incontrano per strada. Sono felice di fare questa vita. I lati negativi riguardano i pericoli che corriamo, guidando tutti i giorni. Ogni volta parto sperando di poter tornare dai miei cari. Ringraziando Dio mi è sempre andata bene, sono una persona molto prudente e non eccedo mai nella guida.

Beatrice al Sabo Rosa

 

Sono tante le partecipanti al concorso per il “Sabo Rosa 2023”, ben trenta candidate si contendono il titolo di “Camionista dell’anno”, tra di loro c’è anche Beatrice, in questo articolo di “Varesenoi” ecco la sua storia, questo è il link:

https://www.varesenoi.it/2023/02/23/leggi-notizia/argomenti/territorio/articolo/dal-cantiere-al-camion-la-varesina-beatrice-donghi-candidata-per-il-premio-camionista-dellann.html

e questo l’articolo:

| 23 febbraio 2023, 15:44

Dal cantiere al camion: la varesina Beatrice Donghi candidata per il premio “Camionista dell’anno”

C’è anche una rappresentante della provincia di Varese tra le trenta lavoratrici nella filiera dei trasporti candidate alla quattordicesima edizione del Sabo Rosa. La giovane di Azzio ha iniziato a lavorare nell’azienda di famiglia che si occupa di edilizia, poi la passione per i camion l’ha conquistata ed è diventata lavoro

Dal cantiere al camion: la varesina Beatrice Donghi candidata per il premio “Camionista dell’anno”

 

 

C’è anche una rappresentante della provincia di Varese, Beatrice Donghi di Azzio, tra le trenta lavoratrici nella filiera dei trasporti che si sono candidate alla quattordicesima edizione del Sabo Rosa. Riconoscimento che, in occasione della Festa della Donna, viene conferito alla “Camionista dell’Anno” dal main sponsor dell’iniziativa, il Roberto Nuti Group, importante realtà industriale internazionale fondata nel 1962 a Bologna.

Durante la cerimonia, che si svolgerà martedì 7 marzo nella sede bolognese del Gruppo, la “Camionista dell’Anno” riceverà un esemplare unico dell’ammortizzatore Sabo con la livrea rosa.

La Lombardia è rappresentata da cinque candidate: oltre Varese, sono in lizza le province di Sondrio, Lecco, Bergamo e Cremona.

Ecco l’intervista a Beatrice Donghi, autista di camion di Azzio.

Quando e come è nata la tua passione per i camion? 

«La passione per questo lavoro è nata e cresciuta in me nel tempo. Non sono una “figlia d’arte”: i miei genitori hanno un’azienda edile con alcuni camion, ma io non ho mai pensato di fare la camionista, almeno non prima di aver terminato gli studi e aver iniziato a lavorare con loro. All’inizio, per un paio d’anni, ho guidato un camioncino, poi quando ho avuto l’età giusta ho preso la patente C e ho guidato per tre anni e mezzo un camion con cassone ribaltabile e gru. Mi è sempre piaciuto lavorare per i miei genitori ma ogni volta che facevo una breve tratta in autostrada e vedevo gli autotreni mi si illuminavano gli occhi e sentivo di appartenere a quel mondo. Quindi mi sono fatta coraggio e ho preso la patente E. Da un anno ho iniziato la mia “nuova vita” e guido un Renault T440 per un’azienda di trasporti».

Perché hai deciso di partecipare al Sabo Rosa?

«Ho conosciuto il concorso Sabo Rosa tramite i Social. Mi piace molto l’idea che metta in luce la parte femminile dell’autotrasporto e ho deciso di partecipare per poter dare ancora un’altra visione su questo lavoro che ha mille e più sfaccettature. Mi piacerebbe che altre ragazze, altre giovani donne, si appassionassero a questo mestiere, consapevoli del fatto che occorre fare sacrifici ma che si ottengono anche molte soddisfazioni. Siamo in tante autiste, in Italia… ma vorrei che fossimo ancora di più».

Quali sono i lati positivi del tuo lavoro e quelli che vorresti cambiare?

«La mia passione, ancora molto viva, mi fa vedere quasi solo i lati positivi: per me è ancora tutto rose e fiori. Mi piace viaggiare, conoscere nuove realtà e persone, imparare a fare manovra in posti in cui è difficile. Sul camion e nei luoghi che raggiungo mi sento davvero a casa. I lati negativi sono la sveglia alle tre e mezza di mattina, a cui si fa fatica ad abituarsi, e le poche aree di servizio, che ci costringono a fermarci in piazzole scomode e senza servizi».

 

La storia di Raffaella

 

Un’altra collega, un altro articolo, un’altra bella storia, quella di Raffaella, raccontata da “La Gazzetta del Mezzogiorno”.

Questo è il link :

https://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/news/potenza/1384349/dalla-moda-alla-guida-di-un-bisonte-storia-di-raffaella-una-delle-poche-camioniste-lucane.html

L’articolo inizia cosi:

Dalla moda alla guida di un «bisonte»: storia di Raffaella, una delle poche camioniste lucane

Un passato da modella, il primo viaggio in Francia per sciogliere il ghiaccio, e come la pandemia ha messo in crisi l’azienda di famiglia

Gianfranco Gallo

23 Febbraio 2023

SAN GIORGIO LUCANO – Fare il camionista spesso è una scelta di passione, altre di necessità, altre ancora di tradizione. Si sa, è il tipico ambiente maschile. Si vive, come si usa dire «in mezzo a una strada» gran parte della propria vita! Le camioniste in Italia sono pochissime; a differenza di altre realtà europee. Anche in una regione come la Basilicata ce n’è qualcuna. Sono pochissime. Se ne conoscono tre, di cui una solo residente in Basilicata. Fra di loro c’è Raffaella Castellana. Ha 46 anni. Di San Giorgio Lucano. Dipendente da un paio d’anni della ditta di trasporti Cirigliano, di Abriola, con sede operativa a Tito, nella zona industriale alle porte di Potenza. Quale il modo migliore che fare un viaggio con lei, sul suo camion, per avere il quadro di come una donna viva questo lavoro.

Un viaggio di pochi chilometri, da Potenza a Pisticci, andata e ritorno. Cinque ore in tutto fra viaggio e carico della merce. È il viaggio del fine settimana. Il lunedì invece si parte per quello di tre giorni e due notti, da passare nel camion. Per il nord o a volte per l’estero. Una necessità, quella di fare la camionista per Raffaella. Discendente di giostrai lucani, era abituata a maneggiare mezzi come i camion per gestire l’attività di famiglia. Poi è arrivata la pandemia. E come molte attività dello svago anche quella dei giostrai è andata a diminuire man mano fino a sospenderla. La crisi ha morso e allora, la futura camionista per necessità, si è rimboccata le maniche e ha provato diversi lavori. Compresa la raccolta delle fragole. Fin quando ha pensato di sfruttare le sue patenti idonee a guidare tutti i mezzi compreso il rimorchio. Nonostante la contrarietà del compagno, ha iniziato ad avere colloqui con varie ditte del settore che, probabilmente, perchè donna non le hanno aperte le porte. Fin quando, delusa e sconsolata, ha fatto il suo ultimo tentativo: ha chiesto il titolare della ditta Cirigliano, il capo stirpe Angelo, ottantenne che ancora ama guidare i suoi camion. Contro ogni aspettativa le ha dato un appuntamento per un colloquio. Poche parole sono bastate e la pratica per l’assunzione in prova è stata attivata. Dopo tre giorni dal colloquio, avvento il venerdì, il lunedì successivo il primo viaggio in Belgio con un tutor della ditta. Poi una settimana nel piazzale della ditta, per capire, insieme al responsabile, come funziona quell’aspetto. E finalmente il primo viaggio, quello del battesimo da sola; nonostante le sue paure e la sorpresa di molti colleghi: in Francia per tre giorni, con la benedizione del suo titolare che ha insistito affinchè facesse il viaggio che è andato bene e il ghiaccio si è sciolto.

(…) il resto della storia lo potete leggere nella pagina de La Gazzetta del mezzogiorno.

Buona strada Raffaelle!!!

La storia di Marianna

 

Un’altra bella intervista di Elisa Bianchi dal sito di  “Uomini e trasporti”, la storia di Marianna e della sua “relazione” con i camion, di come si è innamorata di loro!

Buona strada sempre a Marianna!

 

Questo è il link dell’articolo:

https://www.uominietrasporti.it/uet-blog/anche-io-volevo-il-camion/marianna-dal-degan-e-poi-e-successo-che-mi-sono-innamorata-del-camion/

Inizia cosi:

Marianna Dal Degan: «E poi è successo che mi sono innamorata del camion»

C’è un modo di dire inglese che recita: «Se la vita ti offre limoni, fatti una limonata». In altre parole, come reagire quando la vita non va come ti aspettavi? Marianna Dal Degan ha deciso di affrontare le difficoltà dalla cabina del suo camion. Un sogno nato inaspettatamente vent’anni fa e che l’ha portata a vincere nel 2014 il premio “Sabo Rosa” come camionista dell’anno e oggi a gestire la sua impresa di trasporti. Passando per difficoltà, imprevisti, ma anche tante soddisfazioni

Doveva essere solo un “lavoretto” nel weekend, per arrotondare. Di quelli che da giovane fanno sempre comodo. In realtà, a Marianna Dal Degan, 41 anni e originaria di Belfiore – un paese con poco più di 3mila abitanti nella provincia di Verona – ha cambiato la vita. È un sabato pomeriggio qualunque di vent’anni fa quando un’amica che lavora in un’azienda di trasporti chiede a Marianna di darle una mano a lavare i mezzi. Lei lavora in fabbrica e non si è mai avvicinata a un camion, ma qualcosa quel giorno scatta dentro di lei e la vita, ancora una volta, stravolge i suoi piani.
È lei a raccontarci come andò quel giorno. «All’epoca avevo 21 anni ed ero responsabile di reparto per un’azienda di rilegatura di libri. Un lavoro che mi piaceva, ma quando la mia amica mi propose di darle una mano non mi tirai indietro. Doveva essere solo per quel pomeriggio, ma poi è successo che mi sono innamorata dei camion».

Come è avvenuto il salto dal piazzale alla cabina di guida?

Fin da subito ho deciso di prendere le patenti e il titolare della ditta per la quale lavavo i camion mi assunse. Gli devo moltissimo, non solo perché sono entrata in questo mondo grazie a lui, ma anche perché mi ha insegnato tante cose che ancora oggi mi porto dietro e che sono fondamentali per la mia attività.

Oggi sei titolare di una tua azienda di trasporto. Quando hai iniziato a maturare l’idea di metterti in proprio?

A 26 anni già avevo il pallino di comprare un camion tutto per me e di aprire una mia azienda, così tentai. Mi iscrissi a un corso, di giorno lavoravo e la sera studiavo, frequentavo le lezioni nel weekend. Non fu una passeggiata, su settanta iscritti passammo solo in dieci. Alla fine del corso, però, nonostante fossi stata promossa, fui costretta ad accantonare l’idea perché mi resi conto che era un sogno troppo difficile da realizzare.

O almeno così credevi.

Ho dovuto aspettare dieci anni, ma alla fine sì, il sogno si è realizzato, anche se con non pochi sacrifici. Sono partita da zero, ma per fortuna ho sempre trovato lungo il mio percorso persone che mi hanno sostenuta. Il loro supporto mi ha dato la forza di andare avanti e oggi sono soddisfatta di quello che ho creato: nonostante le difficoltà sono già sei anni che gestisco la mia attività.

Te lo saresti mai immaginata?

Nulla nella mia vita è andato come mi aspettavo. Ho avuto un’infanzia complicata e le difficoltà familiari mi hanno portata a crescere velocemente e prendere una strada diversa da quella che sognavo da bambina. Avrei voluto fare la fisioterapista, o almeno questo era quello che sognavo all’epoca, ma al terzo anno di superiori dovetti lasciare la scuola e iniziare a lavorare. Niente università e niente fisioterapia. Non ho però smesso di studiare, ho seguito dei corsi serali per poter prendere il diploma di operatrice agraria e anche quando qualche anno fa la strada dell’autotrasporto si è fatta incerta, ho scelto di investire nella formazione. L’azienda di trasporti per la quale lavoravo aveva chiuso e a quel punto mi sono chiesta se volessi ancora stare sul camion. Avevo rinunciato alla mia vita privata, avevo bisogno di staccare e così sono tornata a scuola. Nel 2013 ho conseguito un attestato come agente di commercio, ho aperto la partita Iva e ho iniziato a lavorare nel settore dell’attrezzatura. Giravo per le officine vendendo i prodotti. In fondo, i motori sono sempre stati la mia passione e guidando i camion avevo imparato qualcosa di meccanica.

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(….) il resto dell’intervista lo potete leggere nella pagina di “Uomini e Trasporti”

Natalizia from Australia!

ciao a tutte/i

vi ricordate di Natalizia? ebbene recentemente mi ha fatto una sorpresa con una videochiamata, era al volante diretta a Perth con un convoglio di altri b-double, tappa da mio cugino Morris per pausa caffè e poi via verso destinazione! Poi mi ha inviato alcune foto con la scuderia e la nostra tabella che per la prima volta la vedremo su un Kenworth in Australia!

 

…e a proposito di targhe una bella soddisfazione arriva dalla sua azienda che le ha conferito un riconoscimento per il suo servizio svolto per ben 10 anni presso la Western Freight Management ! Congratulazioni da tutte noi!

 

Il libro e…

 

Il libro e… “Monimiao”!

Lei è una delle prime ragazze del gruppo, e anche se ha dovuto abbandonare il volante del camion per fare l’autista di mezzi più piccoli, resta sempre una di noi!

La sua storia è una delle 52 raccontate nel nostro libro, quello che tiene tra le mani.

Ciao Moni, buona strada sempre!

 

Al via il concorso per il Sabo Rosa 2023

 

Sono aperte le iscrizioni per partecipare alla quattordicesima edizione del  concorso per il “Sabo Rosa”  il tradizionale riconoscimento offerto dalla Roberto Nuti Group, in occasione della Festa della Donna, a una lavoratrice del settore dell’autotrasporto.

Vi metto i link delle pagine ufficiali, dove troverete tutte le informazioni e da cui chi vuole partecipare può effettuare l’iscrizione:

https://www.robertonutigroup.com/sabo-rosa-al-via-le-iscrizioni/

https://www.sabo.it/news/sabo-rosa/

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Questo il testo:

 

Sabo Rosa, al via le iscrizioni

Pubblicato il: 20 Gennaio 2023

È partita la quattordicesima edizione del Sabo Rosa, il tradizionale riconoscimento che, in occasione della Festa della Donna, viene conferito dal nostro Gruppo, a una lavoratrice del mondo dei trasporti. Alla “Camionista dell’Anno” verrà consegnato, nella giornata di martedì 7 marzo 2023, un esemplare unico dell’ammortizzatore Sabo con livrea rosa. La cerimonia si svolgerà nella nostra sede.

Per partecipare si può inviare la propria candidatura (o suggerire il nome di un’altra persona) entro le ore 12.30 del 20 febbraio 2023 compilando in pochi minuti l’apposito form che potete trovare in questa pagina.

Hanno diritto a candidarsi per il Sabo Rosa: autiste di camion, bus, autoscale; meccaniche (riparazione di veicoli industriali), dipendenti di aziende di trasporto, lavoratrici o imprenditrici in ogni settore delle filiere del trasporto merci o persone: autiste, imprenditrici, manager, titolari o dipendenti di rivenditori di ricambi, costruttori di rimorchi e loro dipendenti.

Il Sabo Rosa è stato istituito nel 2010 e, finora, è stato consegnato a una campionessa di cronoscalata e manager del team (nonché autista del camion che ospita la vettura da corsa), un’autista dei Vigili del Fuoco, un’autista di pullman, alla titolare di un’officina meccanica e a otto camioniste: due bolognesi, una livornese, una modenese, una lombarda, una altoatesina e tre provenienti dal Veneto. Chi sarà la prossima a festeggiare l’Otto marzo con il prestigioso “esemplare unico” riservato all’autista dell’anno?

Per ulteriori informazioni scrivere alla segreteria del Sabo Rosa: redazione@rizomedia.com

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Buon concorso a tutte le colleghe che si iscriveranno!

Buona strada sempre!