Non solo interviste, non solo video, non solo libri, ma anche musica!
Per gli appassionati di Hard Rock voglio segnalare l’ultimo album del mitico Alice Cooper dedicato alla strada, intitolato appunto “Road”! Intesa come strada ma anche come percorso personale, di seguito la copertina e la tracklist!
Tracklist
01. I’m Alice
02. Welcome To The Show
03. All Over The World
04. Dead Don’t Dance
05. Go Away
06. White Line Frankenstein
07. Big Boots
08. Rules Of The Road
09. The Big Goodbye
10. Road Rats Forever
11. Baby Please Don’t Go
12. 100 More Miles
13. Magic Bus
già la prima canzone è una sorta di presentazione dell’artista che casualmente è a bordo di un camion!
E che dire della sesta canzone della Tracklist “White Line Frankenstein”? fate largo al camionista della notte!
IL FRANKENSTEIN DELLA LINEA BIANCA
Beh, sono il grande lupo cattivo e guido da solo Sono il settimo figlio e sono cattivo fino al midollo
Mi sento un po’ morto, ma stanotte sono vivo Devo caricarlo nel mio naso, devo guidare, guidare, guidare
Non ho la moglie, nessun marmocchio, non ho alimenti Vivo per strada perché devo essere libero
Mi chiamano “Il Frankenstein della linea bianca” Il Frankenstein della linea bianca
Dalla strada allo spettacolo, sono un gigolò e Tutte le ragazze sanno che possono farsi un giro, oh, yeah
Perché sono un uomo infernale in un’avventura di una notte Stanno mangiando dalla mia mano, così soddisfatte
L’autostrada è il mio cuore e questo camion è la mia casa Sono un ratto di strada, piccola, sono una roccia rock n’ roll
Mi chiamano “Il Frankenstein della linea bianca” Il Frankenstein della linea bianca (Il Frankenstein della linea bianca; sono io)
Ho l’olio nelle mie vene e una boccata di gas Levatevi di torno perché sto correndo veloce
Sono un fulmine rotante, vado alla velocità della luce Ho questo mostro di metallo che devo sfamare
L’autostrada è il mio cuore e questo camion è la mia casa Sono un ratto di strada, piccola, sono una roccia rock n’ roll
Mi chiamano “Il Frankenstein della linea bianca” Mi chiamano “Il Frankenstein della linea bianca” Mi chiamano “Il Frankenstein della linea bianca” Perché sono “Il Frankenstein della linea bianca” (Levatevi di torno!)
Un collega della Val Brembana mi ha contattato per invitarci al raduno di San Giovanni Bianco (BG) sabato 12 e domenica 13 agosto, per chi non è al mare o in montagna, un’occasione per fare festa!
Domenica 7 maggio si è tenuto a Montecchio Maggiore (Vicenza) un raduno di mezzi d’epoca e c’era anche un gruppo di camion ben disposti davanti il duomo.
Allego alcune foto e il video realizzato da “Garage Storico”.
E’ bastato un messaggio al cellulare per combinare il nostro incontro, eravamo vicinissime quindi è stata l’occasione per conoscerci! la raggiungo alla Forst di Trento (non al bar eh) dove stava caricando una navetta per la Val di Non, e qui scatta la foto di rito!
mi racconta che due anni fa ha preso le patenti superiori per scommessa, che chiaramente ha vinto, una soddisfazione che si è trasformata in un lavoro come autista di bilico alla Frioli.
E’ la prova che se credi in te stesso arriva sempre l’occasione di realizzare il proprio sogno, certo i primi tempi non sono mai facili, ma superati quelli poi, grazie anche alla voglia di imparare e mettersi alla prova, si riesce!
Le consegno il nostro libro con la promessa di ritrovarci presto, che poi in trentino non è così difficile che le nostre strade si incrocino! Buona strada Lucia è stato un piacere conoscerti!
Leggere può essere una passione. Quando si apre un libro e si comincia a leggerlo è come varcare una soglia ed entrare in un mondo parallelo. La mente comincia a dare forma e colore alle parole scritte, i personaggi assumono una loro fisionomia e di solito ci si immedesima in uno dei protagonisti. Si cerca di indovinare le loro prossime mosse e anche il loro passato…
Per mia esperienza personale un libro è più avvincente di un film, probabilmente perché non ha limiti temporali né di pagine, ci possono volere giorni per leggerlo tutto mentre i film devono essere “compressi” in un paio d’ore…
Ma ci sono libri per camionisti? O libri dedicati ai camionisti? O addirittura libri scritti da camionisti? Secondo me si può rispondere di si a tutte e tre le domande. Partendo sempre dal presupposto che a una persona piaccia leggere, indipendentemente dal tipo di lavoro, o meglio di vita che fa, la risposta alla prima domanda è generica, ognuno ha i suoi gusti e sceglie in base a quelli, sia che faccia o meno il camionista.
Alle altre due domande qualche camionista potrebbe obiettare che passa già la vita su un camion ci mancherebbe anche che si metta a leggere libri che lo riportano ancora in cabina anche nel tempo libero…
Eppure ci sono diversi libri che hanno i camionisti come protagonisti, e ce ne sono anche di scritti direttamente da chi svolge questo lavoro (come ben sapete anche noi ci siamo cimentate in questa impresa col nostro libro che racconta la storia di 52 colleghe).
Cosi ho pensato di proporvi qualche titolo tra quelli che ho letto, non sono tutti recenti ma non per questo meno interessanti, un libro per il fine settimana è il titolo di questa nuova rubrica, buona lettura a tutti!
Roberta è un’altra figlia d’arte, viaggiava in pullman con suo papà già da piccola e per lei è stato naturale intraprendere la stessa carriera. Sono stati i suoi colleghi a suggerirle di partecipare al Sabo Rosa 2023.
Attività: autista di autobus Residenza: Campobasso
Quando hai capito che quello del trasporto sarebbe stato il tuo lavoro, il tuo mondo?
Fin da piccola ho sentito il richiamo dei camion. Mio padre è autista e quando mi portava con lui sui pullman, anche nei lunghi viaggi all’estero, ero felicissima. Quindi è stato naturale, per me, seguire le sue orme. Oggi trasporto passeggeri lungo la tratta che corre da San Salvo, in provincia di Chieti, a Roma Tiburtina e Fiumicino, per la ditta di trasporti abruzzese Dicarlobus.
Perché hai deciso di partecipare al Sabo Rosa?
Alcuni colleghi e amici mi hanno inviato il link, suggerendomi di partecipare perché sono una delle pochissime autiste della mia età in Abruzzo e Molise. Mi prendono come esempio, sperando che altre ragazze seguano la mia strada.
Quali sono i lati positivi del tuo lavoro e quelli che vorresti cambiare?
I lati positivi sono diversi, perché guidare mi piace molto. La tratta che faccio è sempre la stessa, quindi non ho occasione di vedere posti nuovi, ma quando la ditta mi assegna un noleggio posso visitare luoghi diversi e interessanti. Il lato negativo sono le ore che passo fuori. La giornata lungo la linea San Salvo – Roma dura in totale 12 o 13 ore, fra il viaggio vero e proprio e il tempo che si passa fermi a Fiumicino, nell’attesa di ripartire. È un lavoro impegnativo che, sempre più spesso, ultimamente è reso difficile per colpa di alcuni passeggeri che fanno perdere la pazienza per la loro arroganza.
Quasi un colpo di fulmine quello di Ilenia per il mondo dell’autotrasporto! E si è iscritta al Sabo Rosa per combattere una mentalità ancora troppo maschilista in questo settore e con la speranza di vedere sempre più ragazze al volante!
Quando hai capito che quello del trasporto sarebbe stato il tuo lavoro, il tuo mondo?
È successo da adulta ed è stato qualcosa di improvviso, potrei quasi dire che una mattina mi sono svegliata e mi sono detta: “Oggi prendo le patenti”. Così ho fatto. A 24 anni ho cominciato a guidare gli autobus. Successivamente ho seguito il corso per diventare istruttrice di guida e a breve darò l’esame. Vorrei che tante ragazze seguissero il mio esempio e prendessero le patenti, perché siamo poche a fare questo lavoro. In questo momento lavoro per un’azienda privata che svolge servizi urbani ed extraurbani, di linea e per gli studenti, da Terralba a Oristano. A volte capita di fare un po’ di trasporti turistici, ma sono lavori che si svolgono in giornata. In Sardegna si arriva ovunque in massimo due ore.
Perché hai deciso di partecipare al Sabo Rosa?
Il Sabo Rosa è uno strumento importante per abbattere la mentalità maschilista che ancora predomina in questo settore, per far credere alle ragazze che siamo in grado di fare qualsiasi cosa. È un simbolo importante per noi.
Quali sono i lati positivi del tuo lavoro e quelli che vorresti cambiare?
Questo lavoro mi piace così tanto che mi fa superare anche i momenti più difficili. Situazioni date dai pregiudizi a cui siamo sottoposte quotidianamente, anche da persone che non ci conoscono. È una realtà molto difficile, perché spesso le ragazze sono considerate meno capaci degli uomini oppure si incontrano colleghi che mettono il bastone fra le ruote od omettono dettagli importanti per il solo gusto di farti sbagliare.
Lei è una delle prime ragazze del gruppo, e anche se ha dovuto abbandonare il volante del camion per fare l’autista di mezzi più piccoli, resta sempre una di noi!
La sua storia è una delle 52 raccontate nel nostro libro, quello che tiene tra le mani.
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