Posts Tagged "canzoni"

Musica & Camion… – 1

Ciao a Tutte/i
altro cantautore, altro video, canzone malinconica ma stupenda…

UOMO CAMION di Paolo Conte

I segni delle mie fatiche e dei riguardi

per la pietà domata in fondo a certi sguardi

e i segni – amari – dei piaceri sopportati

tiepide docce li hanno lavati e cancellati

per restituiri ad una razza triste

cui s´appartiene e lo si sa:

siamo nudi e soli…

Ma un uomo-camion vive ancora in me

e ancora mille strade ti aprirà

in questo oceano di attimi sarà

qui per te, qui per te.

Un uomo-camion che ti porterà

tra notti e ghiacci ti dondolerà

e la sua radiolina suonerà

qui per te – e – e – e – e – e –

E da quei viaggi avrai

una ruga in più, ma anche un po´di sole…

da, da, da, da, da;

e la sua radiolina suonerà

qui per te, qui per te

puoi fargli compagnia se lo vuoi…

BUONA STRADA a Tutte/i !!!

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W la Mamma!!!

 Ciao a tutte/i
 
Oggi le nostre mamme sono le festeggiate, io non ne conosco tante, ma ho sentito parlare di quasi tutte; noi stesse, alcune, siamo mamme… oltre che figlie, la ruota della vita è legata a questo punto.
Basta una parola per definirle, ma ognuna ha la propria e un rapporto costruito nel tempo…
Mai così vero il detto:” Di mamme ce n’è una sola!!!”
Ripenso…
 a quando una Lady, orgogliosa, mi ha descritto con orgoglio il sacrificio del suo “pupo” per ottenere la patente C prima di Settembre 2009 per ottenere “di diritto” il CQC e poter poi fare l’autista da e per la Spagna, come lei.
La solarità di una mamma che si è presentata perché ex collega, e ha dovuto rinunciare per seguire il figlio colpito da una grave malattia…
All’ansia di un’altra Lady quando la sua mamma ha dovuto affrontare una grave malattia e lei quotidianamente non poteva essere presente, solo per i momenti prestabiliti per operazioni e cure.
La dolcezza di un’altra lady, il figlio l’ha sostenuta e incoraggiata a conseguire la patente,come aveva il papà che non c’è più…
Le battute incoraggianti, di una mamma alla figlia che spesso lavora anche per le festività:” La gente deve pur mangiare…”.
Mamme che hanno viaggiato anche loro e dispensano consigli…Altre che non hanno la più pallida idea di che cosa sia in effetti il nostro lavoro, ma sanno che ci mettiamo impegno e determinazione.
Mamme a cui puoi sempre rivolgerti per un’opinione, che anche se non hanno mai viaggiato, hanno naturale buonsenso…
La preoccupazione  di sapere le figlie “per strada”, da sole, con il camion…
Le mamme che non si fanno una ragione di questa scelta, quelle che l’hanno accettata ma non riescono a smettere di preoccuparsi… Tante parole non dette, sguardi pieni di significati…
Sono le nostre mamme… siamo noi mamme…          
A pochi mesi dalla nascita del blog, abbiamo scritto di un gruppo di Lady tryuck che erano diventate mamme da poco,  nessuna di loro è tornata al proprio posto di lavoro, mamma,per noi significa sacrificare il proprio posto di lavoro, o accettare compromessi…

                                  Buona Festa a Tutte!!!

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W gli Alpini!!!

 In questi giorni sono passata spesso da Bergamo e mi rattrista sapere che non potrò partecipare all’83° Adunata Nazionale degli Alpini; la città si è preparata stava vestendosi di tricolore, anche dall’autostrada si vedono idee pittoresche, ma il popolo alpino è un’altra cosa, porta i colori dell’altruismo, della positività, del volontariato, della fraternità, della  riservatezza,dell’integrazione,oltre il loro Corpo e la dedizione alla bandiera.
Non lo pubblicizza nessuno..Cappello
 ma sono presenti in montagna per i salvataggi e a Dicembre 2009 in val di Fiemme e val di Fassa hanno pagato un contributo in vite umane;
le varie sezioni dislocate su tutto il territorio si adoperano in diversi fronti del volontariato, che vanno dalla costruzione di edifici nelle zone terremotate al facchinaggio in caso d’alluvione, passando per la realizzazione dei pasti per centinaia di persone, in silenzioso impegno…alpino
non voglio dimenticare gli alpini di un paese piemontese che in poche ore hanno assistito i camionisti “buttati” fuori dall’autostrada per neve, realizzando pasti e posti per consumarli;
sezioni che realizzano iniziative per socializzare e raccogliere fondi destinati a ospedali e/o  associazioni Onlus; il soccorso e il sostegno,avanti a tutto.
restauro, costruzione e manutenzione di sacrari e altri luoghi per conservare una memoria che altrimenti sarebbero abbandonati a se stessi;
supporto d’ospitalità in collaborazione con gli Enti del territorio, e tante altre iniziative di sostegno alla società , un ricordo su tutti… ma avete presente il profumo del vin brulè nelle giornate gelide e il sollievo che ne deriva assaggiandolo? Spero per voi l’abbiate assaggiato, almeno una volta nella vita…loro sono maestri nel farlo e lo servono con riverenza, come gli inglesi il thè…
Le penne nere l’ospitalità ce l’hanno nel dna, non è forse stata la culla dell’integrazione, mettere sulla stessa tavola Chianti, Barbera, Lambrusco e Marzemino? Tutti rossi, ma provenienti da diverse zone, come è stato per le tutte le altre specialità, ognuno porta quelle della propria con orgoglio. Abbattuti i ranghi, classi sociali, portafoglio e cultura, sono solo Alpini, conservano tutti nel tempo la filosofia di vita che hanno acquisito nel periodo di leva, e una volta l’anno si ritrovano,nella città prescelta, come ieri, oggi e domani a Bergamo; evento unico, tutti gli anni.luise-antonietta-primo-caporal-maggiore-alpino-di-aversaSfileranno tutti, insieme, sotto lo sguardo rapito delle migliaia di persone che li apprezzano per la loro simpatia…
Sembra retorica, ma è indescrivibile l’atmosfera che si crea, all’ombra del Tricolore …con ogni mezzo, da ogni parte della penisola, non importa: Cappello e Penna nera…basta poco, sei il benvenuto! Brigata, reggimento, grado… sì, ma tutti Alpini pronti a far festa con chiunque li apprezzi. Tra loro molti camionisti e da qualche anno: le donne, motivo in più per me per apprezzare questa realtà. Non credete al messaggio che traspare dai media, “solo ubriachi e casinisti”, come per la nostra categoria, le colpe di pochi ricadono su tutti per effetto di una falsa amplificazione. “Veci e Bocia” meritano stima e l’adunata è l’unica occasione per far festa, il resto dell’anno lo passano in silenziosa dedizione alla comunità, nel nome della nostra stessa Bandiera e dello spirito alpino.

W GLI ALPINI !!!
 

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Per il Pirata

monumento monte cippoCorri più veloce del vento
il vento non ti prenderà mai
corri ancora adesso lo sento
sta soffiando sopra gli anni tuoi.
Dammi la mano fammi sognare
dimmi se ancora avrai
al traguardo ad aspettarti
qualcuno oppure no

Dimmi cos’è che fa sentire
il vuoto che ti toglie tutto
e fa finire il gioco
dimmi cos’è dentro di te
dimmi perchè

Cerchi questo giorno d’inverno
il sole che non tramonta mai
lo cerchi in questa stanza d’albergo
solo e sempre con i tuoi guai.
Dammi la mano fammi sognare
dimmi se ancora avrai
al traguardo ad aspettarti
qualcuno oppure no

Dimmi cos’è che fa sentire il vuoto
che ti toglie tutto
e fa finire il gioco
dimmi cos’è dentro di te
dimmi perchè

Dimmi cos’è che fa sentire
il vuoto che ti toglie tutto
e fa finire il gioco
dimmi cos’è dentro di te
dimmi perchè

A braccia alzate verso il cielo
nella notte te ne andrai
e a pugni chiusi sulla vita
la tua vita graffierai

Dammi la mano fammi sognare
dimmi se ancora avrai
al traguardo ad aspettarti
qualcuno oppure no

Dimmi cos’è dentro di te
dimmi perchè
dimmi cos’è dentro di te
dimmi perchè….

Il testo dell’ ULTIMA SALITA dei Nomadi racchiude tutta la storia di Marco Pantani in poche righe….

pantani imola
Anche Fabri Fibra riduce a poche parole un’esistenza finita tragicamente…

"perché è la coca che distrugge un grande come Pantani, mica è la gente che c’è intorno e vuole show da marziani"

"e ti ritrovi in questi alberghi lussuosi, come Marco Pantani con in mano due dosi e con gli occhi esplosi"
biglia pantani
Dentro un’enorme biglia, un’immagine di un ciclista, sotto sforzo che guarda l’orizzonte… l’A14 all’altezza di Imola, non è uno qualunque, è il Pirata, uno che ha fatto seguire il ciclismo anche a chi non lo aveva mai fatto…lui che ha lanciato la moda della bandana…lui che rimaneva un ragazzo timido e cordiale, appena sceso dalla Sua bicicletta… lui che un anno ha cantato la sigla di un giro d’Italia e qualche anno dopo non vi ha potuto partecipare…lui che si è fatto benvolere da chiunque ci ha scambiato una sola parola di persona…

Da quella biglia guarda i veicoli passare veloci, attraversare la sua Romagna che gli ha insegnato tanto, ma non abbastanza da sopravvivere nella fossa dei leoni… Le fauci del mondo dello sport stritolano chiunque, quando sei in alto, catapultato sempre più su e appena scivoli, vieni abbandonato nella tua discesa da tutti, anzi, sempre c’è qualcuno pronto ad affossarti, ancor di più… se possibile… Dopo anni saltano fuori i difensori… tanti, ma qualcuno non ha la coscienza pulita… dopo anni sono cambiati i valori di riferimento, ma i ciclisti "cadono" ancora, in quella buca che sono le "analisi a campione", perché non è più il ciclismo di una volta…perché ci sono dietro troppi interessi economici, perché un campione è considerato tale solo dal pubblico vero quello genuino, per gli altri sei solo businnes; ma Marco Pantani non è più qui a vedere le scalate e le cadute degl’altri; non è qui a sentire le canzoni che gli Stadio, I Nomadi, I Litfiba, Francesco Baccini, Riccardo Maffoni e tanti altri hanno dedicato a una vita spezzata troppo presto, che con le parole cercano di rendergli merito, di ringraziare chi porta nel cuore il ricordo di un ragazzo timido che solo sulla sua bici era a suo agio, che ha pedalato con tutte le forze, che riusciva a tirar fuori e che aveva esaurito quando gli sarebbero servite a salvarsi la vita.

marco-pantani

Gli anni passano e dalla biglia osserva il traffico dell’autostrada, adesso non è solo, chiunque percorra quel tratto lancia uno sguardo, lo cerca, tifoso o no, solidale per ciò che ha subito, riconoscente per le emozioni che ci ha regalato, pedalando con tutte le sue forze, vincendo, per lui, per la sua squadra, per chi ci guadagnava, per chi ci credeva, ma anche per i colori di una bandiera.

E’ l’anniversario della sua caduta e vorrei rendergli un piccolo omaggio anche da queste pagine…
la canzone degli Stadio, E MI ALZO SUI PEDALI…

 Io sono un campione questo lo so
È solo questione di punti di vista
In questo posto dove io sto
Mi chiamano Marco, Marco il ciclista
Ma è che alle volte si perde la strada
Perché prima o poi ci sono brutti momenti
Non so neppure se ero un pirata
Strappavo la vita col cuore e coi denti
E se ho sbagliato non me ne son reso conto
Ho preso le cose fin troppo sul serio
Ho preso anche il fatto di aver ogni tanto
Esagerato per sentirmi più vero

E ora mi alzo sui pedali come quando ero bambino
Dopo un po’ prendevo il volo dal cancello del giardino
E mio nonno mi aspettava senza dire una parola
Perché io e la bicicletta siamo una cosa sola
E mi rialzo sui pedali ricomincio la fatica
Poi abbraccio i miei gregari passo in cima alla salita
Perché quelli come noi hanno voglia di sognare
E io dal passo del Pordoi chiudo gli occhi e vedo il mare
E vedo te…e aspetto te…

Adesso mi sembra tutto distante
La maglia rosa e quegli anni felici
E il Giro d’Italia e poi il Tour de France
Ed anche gli amici che non erano amici
Poi di quel giorno ricordo soltanto
Una stanza d’albergo ed un letto disfatto
E sono sicuro di avere anche pianto
Ma sono sparito in quell’ attimo esatto

E ora mi alzo sui pedali all’ inizio dello strappo
Mentre un pugno di avversari si è piantato in mezzo al gruppo
Perché in fondo una salita è una cosa anche è normale
Assomiglia un po’ alla vita devi sempre un po’ lottare
E mi rialzo sui pedali con il sole sulla faccia
E mi tiro su gli occhiali al traguardo della tappa
Ma quando scendo dal sellino sento la malinconia
Un elefante magrolino che scriveva poesie
Solo per te… solo per te…

Io sono un campione questo lo so
Un po’ come tutti aspetto il domani
In questo posto dove io sto
Chiedete di Marco, Marco Pantani

Dalla Sua biglia veglia anche su di noi, perché la nostra Strada sia Sempre Buona!!!

 

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Allo specchio…

Aspettando il ritorno di Danilo…   riflettendo su questo testo, tratto  dall’ultimo album …….Romy e i biglietti dNomadi furgone

……………………………

C’è una riva per ogni mare Veduta da Corneto

un mare per ogni riva

una favola a lieto fine

una storia cattiva

C’è una musica che comincia

Una musica che finisce

c’è un amico quando hai bisogno Corneto RE

ed un nemico che aspetta e ti colpisce

 

Se capovolgi il mondo

lo specchio ti riflette……Veduta di Corneto

………………Veduta dell

 

 

E’  un martedì speciale per me, riesco finalmente ad andare al concerto dei Nomadi, quest’anno è il primo e in compagnia di Romy; avevamo invitato anche una sua amica che non è potuta venire, quindi siamo partite appena libere e nonostante fosse ancora giorno c’era già gente ad ascoltare le prove; è incredibile la varietà di gente che s’incontra ai loro concerti… ci facciamo un po’ di strada  Nomadi TRucka piedi dal prato adibito a parcheggio e osserviamo questo paesino che ha un suo fascino come tutto l’appennino reggiano. Da qui si vede la pietra di Bismantova a cui facciamo riferimento per orientarci, ci sono un sacco di giovani con la maglia dell’evento, si prestano per far funzionare tutto al meglio,il  ricavato andrà speso per l’iniziativa Nomadi Truckdi ricostruzione in Abruzzo della Protezione Civile di Reggio Emilia, qui ci sono i volontari di diverse associazioni ad aiutare gli Alpini del gruppo di Corneto, promotori dell’evento; i componenti del complesso hanno giocato una partita di calcio qualche ora fa in un paese vicino  e sono già sul palco…Passiamo il tempo che manca all’inizio del concerto chiacchierando, salutando tante persone, in Nomadi truckeffetti quasi tutti camionisti… qualcuno mi chiede perché ho tolto la targa “NOMADI” dal parabrezza, ci penso e non c’è un vero motivo, solo ho fatto posto ad altre e poi non l’ho più messa.. cerchiamo un posto per sederci e potervi rimanere fino alla fine:

Questa iniziativa che abbiamo individuato grazie ad un quotidiano fa parte di un progetto complesso di beneficenza, unisce Nomadi truckdiverse onlus che da Aprile stanno mettendo a disposizione risorse e i 18 € del biglietto sono solo un piccolo contributo personale che abbiamo dato; l’inizio  del concerto è preceduto dall’ingresso della banda e la marcia degli alpini presenti, qualche parola d’introduzione, per ringraziare del contributo e come si dice da queste parti:

 Predica curta e mnestra féssa!Tradotto:Predica corta e minestra densa,

A sottolineare che si deve andare avanti con lo spettacolo…  Si comincia! E’ sempre un’emozione per me, nonostante non conosca ancora bene i testi dell’ultimo album mi concentro e Nomadi  riconosco alcune canzoni… mi torna in mente un altro concerto di tanti anni fa, la Romy, bimbetta, che saltellava nei paraggi e canticchiava quelle che erano state le sue ninna nanne, è passata una vita e siamo ancora qui a cantare con alcune di quelle persone… il signore con la barba, come lo chiamava lei è solo nei ricordi… Altro grande assente, altra voce inconfondibile, manca Danilo, c’è Veduta da Cornetonell’aria preoccupazione ma grande attesa per il suo ritorno, in salute e sul palco, perché nel tempo ha conquistato tutti, anche i più scettici… ma sono un grande gruppo e sanno gestire tutto anche la mancanza di un componente e ognuno ha nuovi spazi da riempire… alcuni ritornelli hanno dovuto rifarli parecchie volte perché la gente non smetteva di cantare… Sarò un po’ di parte, Veduta dallalcune di queste canzoni non hanno un valore temporale, sono sempre attuali. Le ore volano e suonano già i loro cavalli di battaglia, quelle note inconfondibili che sono il loro simbolo, raggiungiamo la macchina infreddolite e stanche, mancano 45 minuti di strada per arrivare a casa, canteremo insieme per tutto il viaggio come abbiamo fatto tante altre volte, ma stasera immaginiamo di fare il coro Alpini di Corneto RE e amici della solidarietàa questi nostri “amici” che ci hanno accompagnato per la nostra vita insieme…fin da quando le facevo ascoltare : Crescerai…

aspettando il concerto dei Nomadi

 

 

 

 

r

 

 

 

Nomadi in concerto

 

 

 

 

 

Allo specchio - Nomadi

Buona Strada ai Nomadi e a tutte/i voi!!!

 

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Un'altra canzone: "La Strada"…

Ciao a tutti!

Un’altra canzone di Max Pezzali, sempre dall’album “Time out”, sempre con argomento il viaggio….si intitola “La strada”….questo è il testo…a leggerlo bene fa pensare e meditare….e questo è il video di Roberto (sempre il nostro Chiodovideo…), sempre più bravo…buona visione!!!

 

Molti non ci credono,

se glielo racconti ridono,

quando te ne vai ti sfottono,

però è la verità.

ma quelli che girano,

e che in tanti posti viaggiano,

e che su di lei ci vivono,

sanno che è la verità.

 

Ci sono importanti regole.

Non sono scritte dentro un codice

 

Lei è molto capricciosa,

sa essere pericolosa

più quando si è vicino casa

di quanto non lo sia

a continenti di distanza

perché talvolta l’esperienza

fa avere troppa confidenza,

fa uscire dalla scia.

 

Ci sono importanti regole.

Non sono scritte dentro un codice.

 

La strada è viva, e comanda sempre lei.

Non sopporta chi la sfida,i superbi e i falsi eroi.

La strada è dura e punisce chi non ha

chiaro il senso basilare di rispetto e umiltà.

 

Qui non valgono i nickname

non ci si può disconnettere

non si può prendere e andarsene

quando il gioco non ci va.

Qui le azioni contano,

qui le conseguenze pesano,

qui alla fine i conti tornano,

ché lei non dimentica.

 

Ci sono importanti regole.

Non sono scritte dentro un codice.

 

Strada portaci lontano

a vedere ciò che non abbiamo mai visto e neanche immaginiamo,

dacci la libertà.

Cercheremo di aver cura

di farci amica la paura,

che non c’è rotta più sicura,

non c’è e mai ci sarà.

 

La strada è viva, e comanda sempre lei.

Non sopporta chi la sfida,i superbi e i falsi eroi.

La strada è dura e punisce chi non ha

chiaro il senso basilare di rispetto e umiltà,

il rispetto e l’umiltà,

il rispetto e l’umiltà. 

 

 

Buon weekend e buona strada a tutti sempre!

Moni.

 

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“Chiuso in una scatola”…

Ciao a tutti!

Una canzone “diario di bordo”…di un viaggio in A1 direzione  Roma…quello che si vive un pò tutti i giorni su quell’autostrada….si intitola “Chiuso in una scatola”, la canta Max Pezzali, è tratta dall’album “Time out”, questo è il testo….secondo me è molto bella, ma la cosa ancor più bella è il video che Roberto (Chiodovideo!) ci ha “costruito” intorno….vedere per credere!!!

Buona visione e buona strada a tutti!!!

 

 

“Arriveremo a Roma

arriveremo in coma

la A1 non perdona

la radio dice che migliorerà.

Da 3 corsie a una

si salta anche la cena

bisogna far benzina

chissà se il Fai Da Te mi salverà…

 

sempre qui, ogni volta prego

"dai che forse va…"

ma è così

con quattro frecce torna la realtà

 

chiuso in una scatola prigioniero di

ferro, vetro e plastica, inchiodato qui

come in una capsula con l’impianto hi-fi

ascoltando musica, non arrivando mai

 

pullman sorpassa camion

camper sorpassa camion

camion sorpassa camion

e l’Appennino non finisce mai

Ed io mi guardo intorno,

ed osservo l’inferno,

guido da tutto il giorno

squilla il telefono: "A che punto stai?"

 

sempre qui, ogni volta prego

"dai che forse va…"

ma è così

con quattro frecce torna la realtà

 

chiuso in una scatola prigioniero di

ferro, vetro e plastica, inchiodato qui

come in una capsula con l’impianto hi-fi

ascoltando musica, non arrivando mai

 

Sono arrivato a Roma,

sono arrivato in coma

il Raccordo non perdona

la radio dice che peggiorerà

 

chiuso in una scatola, lontano da te

schiavo di una macchina quasi immobile

come in una trappola con l’impianto hi-fi

ascoltando musica, non arrivando mai

 

chiuso in una scatola prigioniero di

ferro, vetro e plastica, inchiodato qui

come in una capsula con l’impianto hi-fi

ascoltando musica, non arrivando mai  …”

 

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CAMION – una canzone….

Ciao…

ritorno con una canzone, me l’ha segnalata Ale, il nostro grande amico-bloglettore, è di Roberto Vecchioni, io non la conoscevo, però devo dire che mi piace molto, è stata pubblicata in un CD di inediti allegato ad un libro sul cantautore….la dedico a tutti voi che leggete…

http://www.youtube.com/watch?v=jAK8C0y-t6I

 ..e questo è il testo…

CAMION (1973 – R. Vecchioni)
 
La strada è lunga ancora
io tiro via, via, via,
dorme il compagno vicino,
sogna ben altra compagnia.
I fari di quest’ora
mi fanno male e tiro via
appesa sul finestrino
mi strizza l’occhio la Sophia
ricordi almeno tu
le lunghe strade che non finiscon più
in mezzo a fiori che
ho attraversato per anni insieme a te
paesi in allegria, chilometri di noia.

Chi ti aspetta camion
chi ti aspetta in fondo alla strada?
Chi ti aspetta camion
chi ti aspetta in fondo alla strada?
Chi ti aspetta camion
chi ti aspetta in fondo alla strada?
Chi ti aspetta camion
chi ti aspetta in fondo alla strada?

Fermiamoci mezz’ora
il tempo della trattoria
minestra calda e fagioli
e il vino scalda l’ironia
ho detto a tutti quanti
stasera porto roba mia,
in viaggio ascolto la radio
c’è solo musica e poi via.
Sei stufo almeno tu
di queste strade che non finiscon più
in mezzo a fiori che
non ho mai il tempo di cogliere per lei
lei non li ha chiesti mai,
ma non è giusto sai.

Chi ti aspetta camion
chi ti aspetta in fondo alla strada?
Chi ti aspetta camion
chi ti aspetta in fondo alla strada?
Chi ti aspetta camion
chi ti aspetta in fondo alla strada?
Chi ti aspetta camion
chi ti aspetta in fondo alla strada?

C’è la donna mia, la famiglia mia,
c’è casa mia, la vita mia..

Buona strada a tutti!!!

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Per non dimenticare…

Ciao a tutte/i

so che è banale parlarne oggi che lo fanno tutti, ma sarebe peggio non farlo… Mony ha scritto di recente di come possa bestiale il comportamento umano, le cronache ce lo ricordano ogni giorno e una guerra, solo perchè non ci coinvolge da vicino, non vuol dire che non metta in pericolo anche il nostro mondo, di riflesso ci saranno più degrado, più disperati, più sfruttatori e sempre meno stabilità; in tutto questo le guerre si assomigliano senza distinzioni geografiche o temporali… Non sono in grado di parlare di strategie internazionali, non ho ne la cultura ne la conoscenza ma vedo negli occhi delle popolazioni gli stessi occhi smarriti… per non dimenticare che il nostro Paese ha pagato un grosso tributo di vittime inseisco il testo di una canzone di Guccini, ripresa da molti altri, ma la sua interpretazione fa venire i brividi, a mio parere..

Son morto con altri cento, son morto ch’ ero bambino,

passato per il camino e adesso sono nel vento e adesso sono nel vento….

 

Ad Auschwitz c’era la neve, il fumo saliva lento

nel freddo giorno d’ inverno e adesso sono nel vento, adesso sono nel vento…

 

Ad Auschwitz tante persone, ma un solo grande silenzio:

è strano non riesco ancora a sorridere qui nel vento, a sorridere qui nel vento…

 

Io chiedo come può un uomo uccidere un suo fratello

eppure siamo a milioni in polvere qui nel vento, in polvere qui nel vento…

 

Ancora tuona il cannone, ancora non è contento

di sangue la belva umana e ancora ci porta il vento e ancora ci porta il vento…

 

Io chiedo quando sarà che l’ uomo potrà imparare

a vivere senza ammazzare e il vento si poserà e il vento si poserà…

 

Io chiedo quando sarà che l’ uomo potrà imparare

a vivere senza ammazzare e il vento si poserà e il vento si poserà e il vento si poserà…

Buona Strada a Tutte/i !!!   gisy

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Una domanda senza mai una risposta…

 

“…..Ancora tuona il cannone, ancora non è contento
di sangue la belva umana e ancora ci porta il vento e ancora ci porta il vento…

Io chiedo quando sarà che l’ uomo potrà imparare
a vivere senza ammazzare e il vento si poserà e il vento si poserà… ”

….quanti anni ha questa canzone del grande Francesco Guccini?

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…tanti, troppi….e ancora non c’è una risposta….

…buona strada a tutti….verso la pace…

Moni.

 

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