Oggi mi hanno mandato il link del prologo di questo video, la versione integrale è negli archivi della RSI (Radiotelevisione Svizzera) e stasera sono venuta a guardarlo.
E’ la storia di Romy, una giovane donna camionista che viaggia col suo bimbo in cabina.
Niente di strano per l’epoca, siamo nel 1987 e il mondo era diverso da oggi… eppure anche lei lamenta che “prima” era meglio…
Ma non vi anticipo niente, vi metto il link e vi auguro buona visione!!!
Erano tutte di famiglie abbienti in quella classe femminile del liceo classico, figlie di professionisti, di agiati commercianti, unica eccezione Lara, figlia di un camionista, che si ritrovava quel nome romantico perché sua madre, tanto si era commossa al cinema alle vicende della protagonista del film “Il dottor Zivago”, da decidere che così avrebbe chiamato la sua prima figlia.
Lara si trovava in quel liceo per precisa volontà di suo padre, che sperava per tutti i suoi figli in un destino migliore del suo, intrappolato in un lavoro che spesso lo teneva lontano giorni e giorni da casa, strappandolo alla famiglia, conducendolo solitario in giro per tutta l’Italia, talvolta anche all’estero, macinando chilometri e chilometri, costretto in una cabina rovente d’estate, gelida d’inverno, fra disagi di ogni tipo, non essendo i camion a quei tempi arricchiti di comfort come ai giorni nostri. E lei non aveva mai deluso le sue aspettative, studiando sempre con impegno, anche se su libri usati perché minime erano le possibilità finanziarie della sua famiglia. -Studia, studia-le diceva suo padre, e lei obbediva.
Fu al terzo anno del liceo, mentre stava studiando nella cucina di casa sua un filosofo particolarmente interessante, lo stoico Epitteto – che sosteneva essere la libertà autodeterminazione della propria volontà, scegliere razionalmente ciò che è meglio per sé (Nessuno è libero se non è padrone di sé, affermava)- che il suo sguardo fu attratto da un paio di scarpe abbandonate in un angolo.
Erano dei polacchini marroni foderati di pelliccia, abbastanza usati, ma ancora portabili, che suo padre aveva momentaneamente dismesso per calzare scarpe più leggere. Giacevano lì inerti, ma spinsero al galoppo la fantasia di Lara, che abbandonò il manuale di filosofia, si alzò dalla sedia e, furtivamente, come una ladra, corse a prenderli e li calzò: le parve di avere ali ai piedi!… E sognò la libertà dagli obblighi scolastici. Ma poi si ricordò del giorno in cui suo padre li aveva portati a casa, acquistati per pochi soldi al mercato settimanale.
–Papà, come sono belle queste scarpe!-aveva esclamato entusiasta quando lui le aveva tolte dalla scatola e mostrate ai suoi familiari sui palmi delle mani levandole in alto con solennità, come fossero una reliquia.
Suo padre l’aveva zittita con un perentorio:
–Pensa a studiare, tu, che i libri ti porteranno lontano, come queste scarpe portano me!- E sua madre aveva aggiunto:
-Io ti ho insegnato ad essere una brava donna di casa, ti ho insegnato a lavare i pavimenti con la soda e i panni col sapone di Marsiglia, a impastare il pane e a preparare le conserve di pomodori, ma tu sii il mio cervello, impara ciò che io avrei voluto apprendere, sii le mie gambe, sii le mie braccia, e va’ dove io avrei voluto andare.- Allontanato il ricordo, Lara, poi, tornò a studiare.
Un breve articoletto di tre mesi fa, poche righe per dare la notizia della morte di una collega ceca che ha avuto un malore in un’area di servizio nei pressi di Udine. Un’altra triste notizia.
Riposa in pace collega, buona strada ovunque tu sia adesso…
Roma, le nuove autiste della città, parla Giulia Polidori: «Al volante come mia madre, il bus è una seconda casa»
di Fernando Magliaro
4 Minuti di Lettura
Martedì 1 Ottobre 2024, 13:39
«Per questo lavoro serve passione. Non è, almeno per me, un lavoro come un altro. Io sono nata, possiamo dirlo così, sui bus Atac».
Giulia Polidori ha 28 anni. È una delle ultime assunte in Atac. Guidare i bus non sembra esattamente un mestiere per donne. Solo il 5% dei nuovi conducenti è una donna.
«Possiamo dire che le donne sono sempre state una parte minoritaria in questo lavoro che è a prevalenza maschile. Io personalmente non la vedo così, però. Forse è una cosa che è rimasta agli anni passati».
Ma se vengono assunte 12 donne su 299, evidentemente non sono attratte dal lavoro. È un problema di orari e turni? Un lavoro che ha incidenza sulla vita familiare, sui figli?
«Sicuramente questo non è un lavoro facile. Questo è un lavoro che ti deve piacere e appassionare. La guida di un mezzo pesante è una cosa di responsabilità, nostra, dei passeggeri e di chi incrociamo per la strada. Quindi, secondo me, questo non è un lavoro che si fa tanto per fare ma ti deve appassionare. A me piace guidare, mi piacciono i mezzi pesanti. Ti deve piacere di lavorare su turni e a me piace perché mi consente di gestire la vita privata come dico io. Ad esempio, faccio il turno di notte il venerdì poi il sabato sono libera e vado al mare. Io sono mattiniera, quindi faccio più possibile la mattina così poi ho tempo per il mio compagno, per la palestra, per uscire».
Nel weekend del 12 e 13 ottobre l’autoparco di Brescia est si è popolato di numerosi camion provenienti da ogni parte d’Italia ed estero per l’appuntamento annuale del Truck show by Discio!
E’ stata una bella occasione di ritrovo per gli appassionati e personalmente non vedevo l’ora di ritrovare le lady truck Simona e Marcella e gli amici di sempre!
Il raduno era una vetrina di mezzi accessoriati di luci e acciaio, per non parlare dei disegni aerografici sulle cabine e in certi mezzi, come quelli di una scuderia rumena, sui semirimorchi! Musica, sgasate, trombe, un casino incredibile ma sempre ben accetto quando si tratta di fare festa! Immancabili gli old truck per i nostalgici e il bilico di Carletto La Peste che nelle premiazioni a fine raduno ha vinto il primo premio! Lascio un video per dare l’idea della grande partecipazione di camion che hanno dato vita a uno spettacolo incredibile!
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...un gruppo di amiche/colleghe camioniste che hanno deciso di viaggiare anche in rete! ...e di trovarsi in questo "Truckstop" x condividere la propria passione x il camion!
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