Posts Tagged "strada"

On the road..

Ciao Lady

un collega ha realizzato diversi video, a mio parere molto belli e non solo mio visto le visualizzazioni in crescita…; propongo questo, dopo averlo "rubato" da un altro blog… un viaggio normale, come quelli che migliaia di noi fanno tutti i giorni, cogliendo quegli aspetti che chi non ha passione non riuscirà mai a vedere, non esistono lenti per togliere questa cecità… non esiste cura per l'aridità d'animo o peggio ancora, per l'invidia.

Complimenti  ECCCEZIONALE e a chi sa guardare e trasmettere queste emozioni e…

BUONA STRADA Sempre!!!

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Non siamo "carne da macello"!!!

Ciao Lady
da anni diciamo che in caso di morte il camionista deve essere considerato una VITTIMA del LAVORO e non di un incidente stradale, sembra poca differenza perchè non si ridà la vita a nessuno, ma non è così, l'opinione pubblica e le istituzioni devono riconoscere la differenza e devono cambiare atteggiamento, finirla con la loro indifferenza…
Smettere di lasciar passare il messaggio:" Ma faceva il camionista!!" come se comprendesse un'ipoteca sulla vita!

BUONA STRADA A TUTTE/I!!!

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Donne & Camion

Ciao Lady
questo è il titolo della nostra mostra fotografica, negli anni ha riunito diverse donne in un unico progetto, donne con un camion nel cuore, ma madri, mogli, sorelle,figlie e amiche degli uomini… senza la presunzione di essere migliori, solo compagne sul lavoro e nella vita, per condividere sentimenti, amore, amicizia e non essere bambole per allietare i giochi o i vizi di qualcuno, come questa società ci propone ora…
è un discorso che abbiamo già affrontato diverse volte, non siamo wonder woman e non aspiriamo ad esserlo; siamo persone normali come le donne e gli uomini che incontriamo lungo il nostro percorso, pardon quasi tutti, e siamo allibite da come la figura femminile venga considerata "carne" a tutti i livelli… sorridendo ripenso alle diattribe col parroco di provincia della mia adolescenza sulla "carne" e la sua mercificazione… al Prof di religione con cui intavolavo, assieme ai compagni di classe, lunghe discussioni sulla morale e l'immorale… sorrido anche ora pensando che si staranno rivoltando nella tomba guardando i cambiamenti di questi decenni… Un sorriso amaro, perchè se neanche il Ministro, anzi Ministra alle PARI OPPORTUNITA' s'indigna e muove neanche una frase in questo senso… allora è ben poca cosa che noi, camioniste per professione veniamo "pesate e misurate" anzichè guardate per lavoratrici che svolgono le loro mansioni con determinazione ed impegno. Quando finirà tutto questo? Se non ora, QUANDO?

BUONA STRADA a Tutte le Donne & agli Uomini loro Amici!!!

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Tratto da : CAMIONSFERA


Road Train in stile europeo

Giovedì 03 Febbraio 2011


I convogli stradali lunghi trenta metri e pesanti novanta tonnellate non viaggiano solamente sulle strade australiane. Li potete vedere anche su quelle europee, anche se non proprio sotto casa. Bisogna, andare, infatti, in Svezia, su quelle interminabili strade del centro-nord, percorse sol0 da qualche autovettura e dai camion che trasportano lunghi e pesanti tronchi di legno.

Qua già da anni è consentito un peso totale di 56 tonnellate e si sperimentano lunghezze di 25 metri, con lo scopo di caricare il più possibile ogni veicolo industriale, diminuendo così il numero delle unità utilizzate e, di conseguenza, i costi del trasporto. Ma gli svedesi hanno compiuto un passo avanti, con il progetto One Pile More, ossia "una catasta in più", avviato due anni fa nel nord del Paese, dove il traffico automobilistico è praticamente inesistente (come avviene all'interno dell'Australia). Esso prevede la sperimentazione operativa di convogli da trenta metri e con massa complessiva di 90 tonnellate (che consente una portata di 66 ton). Una soluzione applicata solamente nel trasporto di tronchi, dove porta un risparmio di carburante fino al venti percento, come mostra il primo biennio di test. 

Gli autisti hanno dichiarato che guidare 90 tonnellate non comporta particolari problemi. Lo fa anche una donna autista, Sanna Brännholm: "Confesso che la prima volta che sono salita in cabina di questi convogli ero un po' nervosa. Ora sono arrivata al ventesimo viaggio e questa è diventata la mia seconda natura". Guida un Volvo FH16 da 660 CV nella insolita configurazione prevista per questo tipo di trasporto: una motrice a tre assi aggancia un tandem dotato di ralla, su cui poggia un semirimorchio, e quest'ultimo ha un'altra ralla posteriore per un secondo semirimorchio. Il contachilometri segna già 544mila chilometri, percorsi tutti in due anni e con 90 tonnellate sulle spalle. "Finora, questo veicolo ha trasportato 100mila tonnellate di tronchi tra Överkalix e Munksund, guidato a turno da otto autisti", precisa Sanna. "Il camion è molto comodo e si comporta come ogni altro veicolo pesante. Certo, bisogna stare più attenti ed avere una guida predittiva. Inoltre, bisogna ricordarsi di dare più gas prima di affrontare una salita", spiega Sanna.




La sperimentazione dei Road Train svedesi viene osservata con attenzione anche da altri Paesi che hanno una fiorente industria del legname, come la vicina Finlandia, ma anche la Russia, gli Stati Uniti, il Canada e perfino la stessa Australia, patria dei lunghi convogli stradali. Il partner tecnico del programma è Volvo Trucks, che fornisce i veicoli. Tra i promotori c'è anche lo Skogforsk, ossia l'istituto svedese per le ricerche forestali. Il 13 gennaio 2011, questo ente ha rivelato i risultati della prima metà del periodo di prova: trasportando la stessa quantità di legname dei veicoli tradizionali da 24 metri, i Road Train svedesi hanno una capacità di carico maggiore del 50% e consentono, come abbiamo detto, un risparmio di carburante del venti percento per tonnellata trasportata (quindi, si ottiene anche un taglio del venti percento delle emissioni di CO2). Ciò significa che se il trenta metri diventasse lo standard nel trasporto di tronchi, sarebbe necessario un terzo di veicoli in meno rispetto alla flotta complessiva attuale.© Camionsfera – Riproduzione riservata
 

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Camion & racconti

Coincidenze
Voi sapete cosa sono le coincidenze. Quell’accadere di fatti così straordinario da sembrare programmato da una mente invisibile. Alcuni credono che tutto capiti per caso, altri lo chiamano destino.
Vi racconterò qualcosa che mi è capitato e lascerò che siate a voi a trarre le conclusioni.
 
C’è una strada che scende verso la città e che io percorro tutti i giorni per andare a lavorare. Tempo fa, si poteva ancora vedere tra i grandi palazzi di vetro e cemento, come se fosse stata dimenticata dal tempo e dagli uomini, una graziosa villetta dai muri rosa pallido. Attorno si stendeva un giardino in verità piuttosto trascurato e, in un angolo, proprio vicino alla strada, si ergeva un grande pino verde scuro. Un albero molto alto con una forma perfetta, da abete natalizio.
 
Penso che quel pino sia stato in gioventù proprio un albero di natale: mi piace immaginare che tanto tempo fa, nei primi giorni di gennaio, un papà che viveva in quella villetta, si sia recato in giardino e abbia piantato quell’albero, dandogli – dopo le festa e le decorazioni – una nuova vita.
 
In quel lontano giorno, la città sembrava ancora lontana e la strada forse era stretta e  tranquilla. Attorno c’erano campi, cascine e altre villette con i balconi stretti, i tetti a punta e i cancelli di ferro battuto.
 
Poi, come è normale, il tempo è passato, i padroni sono morti o partiti, forse hanno lasciato la casa in eredità a figli che abitavano lontano e che l’hanno venduta. Tutto questo lo immagino, ma c’è qualcosa che so per certo: la città, come l’albero, è cresciuta, le stradine sono diventate strade asfaltate a più corsie, le villette hanno lasciato il posto ad alti palazzi con uffici, centri commerciali e appartamenti.
 
Così io passavo ogni giorno in automobile  e vedevo quella villetta dall’aria abbandonata, le persiane chiuse e le erbacce che invadevano il giardino. Tutto attorno, come giganti, si ergevano i nuovi palazzi e il sole faceva ormai fatica ad arrivare fino alle aiuole incolte. Però sull’angolo del giardino c’era sempre, maestoso e fiero, il grande pino verde scuro.
 
Un giorno infine è successo l’inevitabile: ruspe, scavatrici e gru hanno attaccato la villetta, mentre tutt’attorno gli operai ergevano una palizzata di legno. La villa è ben presto sparita e, nelle settimane che seguirono, vidi che era stato scavato un grande buco.
Per diversi mesi, passando ho visto sorgere i muri, arrivare le betoniere con il cemento, i camion con le finestre, gli elettricisti, i pittori e tutti gli altri artigiani che servono a costruire un palazzo.
 
Il pino però sopravviveva. Avevano costruito la baracca di cantiere – dove gli operai vanno a mezzogiorno a mangiare e l’architetto stende i suoi piani – proprio a ridosso del tronco e per farlo avevano tagliato tutti i rami bassi, così ora l’albero non aveva più una bella forma. Però c’era!
 
Il cantiere finì e il palazzo si popolò di famiglie.  Alla mattina vedevo dei bambini aspettare l’autobus sul marciapiede sotto i rami del grande pino.
Nessuno dei suoi vecchi abitanti avrebbe riconosciuto il giardino o il posto: invece del cancello di ferro c’erano le grandi porte dei garage, invece del giardino una specie di piazzola di cemento con un’altalena e un fazzoletto di prato. Ma l’albero era sempre lì!
 
Tutto finì un giorno di gennaio, proprio l’anno scorso.
Aveva nevicato un poco e poi era arrivato un grande freddo. La strada che scendeva in città era gelata e lucida come una lastra di vetro.
 
I bambini del palazzo si erano radunati attorno all’altalena e giocavano ridendo con la neve gelata.
 
Un grosso camion giunse in cima alla strada e iniziò a scendere. L’autista si accorse subito di quello che stava accadendo e iniziò a suonare a distesa il clacson. Le ruote slittavano sul ghiaccio e lui non poteva ormai più né sterzare, né frenare. Come un incubo al rallentatore il pesante veicolo scendeva di traverso tra gli sguardi impauriti dei passanti. Salì sul marciapiede, sobbalzò e continuò lungo la discesa.
 
I bambini sentirono quel suono freddo come una sirena e si voltarono: impietriti guardarono senza potersi muovere il camion scendere verso di loro. Videro distintamente la faccia terrorizzata dell’autista che si preparava all’urto.
 
Ci fu un grande crack, boom, crash… e poi il silenzio.
Alcuni passanti accorsero mentre altra gente si sporgeva da finestre e balconi.
 
L’autista scese illeso dal camion, pallido come un lenzuolo, i bambini iniziarono a piangere per la paura mentre i genitori accorsi li abbracciavano. Tra di loro rimase il camion, avvolto come uno straccio attorno al grande pino. L’albero era inclinato, con metà delle radici che uscivano dalla terra e il tronco spaccato. Tutto intorno c’era un tappeto di ramoscelli, pigne e aghi.
 
l’albero ora non c`è più. Hanno dovuto tagliarlo e forse c’è anche più sole sull’altalena. Io passo la mattina e penso al destino. Sì, penso a tutti quelli che avrebbero potuto abbatterlo, com’era logico, nei tanti anni della sua esistenza. E che non l’hanno fatto. Chissà perché.
 
Forse perché, in quel giorno di gennaio, doveva essere lì, tra il camion e i bambini, tra l’autista e i rimorsi, tra i genitori e il lutto.
 
Il giorno dopo alcuni passanti, spostando con il piede qualche pigna rimasta, dicevano:
“Pensa che fortuna!
 
“Sì, e che coincidenza: l’unico albero lungo tutta la strada.

61756_1574942024174_1554272634_1454268_7032198_nQuesto è un racconto che ho trovato in rete, è un semplice e con un lieto fine, tranne per l'albero… il camion, non è diventato il "mostro" grazie alla presenza dell'abete… 
Buona Strada a Tutte/i!!!

 

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Camion & racconti di viaggio

Ciao Lady
ho sempre letto volentieri i racconti di viaggio, su questo blog ma anche sugli altri forum, ne ho letti di veramente interessanti… ci sono tante possibilità… e seguo la mia amica Mony su Youtube..
Sempre Buona Strada viaggiare con lei…

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La nostra Madrina: NORA!!!

 Ciao Lady

Le pioniere del nostro mestiere sappiamo essere state diverse, ne abbiamo conosciute e sentito parlare, storie uniche,diverse per tanti aspetti, ma un unico comune denominatore, donne al volante di camion in un epoca in cui era ancora lontana la meccanica al servizio dell'autista, l'elettronica era fantascienza e soprattutto la donna doveva stare tra le mura domestiche… o al massimo nelle campagne, nelle risaie, come Nora…la-Nora Un immersione nei ricordi…alcune di voi possono ricordare con me,  la voce di Nora Pizzati a Montichiari, i suoi ricordi, i consigli e i preziosi insegnamenti… la gioia di guidare ancora, non per spostare merci ma per essere osservata mentre ripeteva gesti che aveva fatto milioni di volte, con altri camion e in altri tempi… un po’ d’emozione per la telecamera di Rai1 ma la sicurezza di saper il fatto suo… la consapevolezza di aver percorso una strada dura ma di averne tratto tante soddisfazioni. E’ passato tanto tempo, il gruppo è cresciuto, ma non ci siamo dimenticate mai di Nora che con la sua saggezza popolare ci metteva “in guardia”, ci spronava a continuare, ci diceva che aveva ancora tanta passione per i camion… è passato tanto tempo e Nora ha perso la sua caparbietà, la grinta con cui affrontava la strada & la vita; una vita intensa, che le ha portato via tante energie… La nostra Nora ha abbassato il tono della voce, non guida più, forse ascolta dalle mura di casa i camion passare sulla strada e ripensa alle sue avventure… forse guarda Nicola, il nipote, con una punta d’invidia perché il mattino fa avviamento e parte col camion… forse pensa che invecchiare è una strada più tortuosa di quelle che lei abbia mai percorso… forse si ricorda anche di noi, che le stavamo tutte intorno a far domande e a ridere delle sue battute sagaci e furbe…
Forse guarda il marito e ripensa a quando stavano giorni senza vedersi e incontrarsi… forse ora i suoi viaggi sono con la memoria e la fantasia… ma di sicuro, con il Camion nel Cuore!

 
http://governolo.interfree.it/sabbase/PersonaggiFamosi/NoraPizzati.htm
 
http://www.radio.rai.it/radio1/lanottediradio1/view.cfm?NOTIZIA=148195&DATATEMA=2005-10-18&Q_APP=S
 
http://www.noicamionisti.it/g_lady.asp
nora+  
Le Auguriamo Ancora Tanta Buona Strada!!!
 

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Navigando…Un nuovo Forum & il suo Blog.

Ciao Ladyquirino gianelliper chi ha l'abitudine di viaggiare in rete o per chi segue l'autotrasporto ho scoperto un nuovo Forum, è stato creato di recente, ma ci sono già diversi argomenti aperti, si può lasciare il proprio commento, che passerà in moderazione e successivamente pubblicato; vengono analizzati i diversi aspetti del settore, con la possibilità di esporre le proprie esperienze e le proprie opinioni nelle varie aree, vale sicuramente la pena di farci un giro, c'è Quirino Gianelli che ci mette la faccia, al contrario di predica di avere tutte le soluzioni in tasca e non ha il coraggio di mostrare il proprio viso… forse perchè per strada si può essere riconosciute/i?

www.trasportando.com
 

Buona Navigazione & Buona Strada Sempre!!!

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Camion & Fantasia

Ciao Lady

ognuno di noi si è trovato in panne col camion, le soluzioni a volte non sono proprio a portata di mano…; l'assistenza spesso ha tempi lunghi o è molto distante; a volte non è facile individuare cosa sia effettivamente guasto perchè si vedono solo le cause; a volte non ci sono le possibilità di provvedere perchè manca il pezzo da cambiare; si è per strada e bisogna provvedere prima a sgombrarla, poi individuare il guasto e chiamare l'assistenza con il maggior numero d'informazioni possibili, in modo che possano attrezzarsi di ciò che necessita a farci ripartire, senza altri problemi… Non siamo sicuramente Wonder Woman, non vogliamo sostituirci al meccanico,  ma ci sono occasioni in cui è indispensabile trovare la soluzione migliore, sia per liberare la strada che per riprendere il viaggio e bisogna sporcarsi le mani… anche se la qualità del gasolio è migliorata rispetto agli anni passati,… i mezzi vengono sottoposti a manutenzioni programmate ecc ecc è possibile dover cambiare un filtro o una cinghia, fuori programma… A volte sento i colleghi che in caso di guasto, raccontano di avvisare il titolare e aspettare provveda lui, che è secondo me giusto, ma ci sono informazioni che solo chi stava conducendo il mezzo può dare… o sbaglio? 
Guardando questo video ho ripensato alle volte che Ste ha rimesso in sesto il mio Titty, consentendomi sempre di arrivare in Piastrellawalley all'officina dove vado sempre… e per cui lo ringrazio anche da qui…
Oppure a quella volta sull'Appennino che quando è arrivata la Polizia avevo smontato pezzi a ritroso fino ad individuare il guasto e mi chiedevano perchè volevo l'Assistenza se sapevo cos'era… vero, ma non sapevo se quello che secondo me era la soluzione avrebbe potuto provocare danni… se ne andarono lasciandomi un'intera scatola di cere per la segnalazione… mi rimase solo la speranza che arrivassero prima di averle utilizzate tutte…
Nel video Mony & Ste trovano una soluzione provvisoria e a dir poco fantasiosa, per poter proseguire….

Buona Visione & Buona Strada!!!

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Buon Compleanno!!! – 36

Ciao Ladyaleribelle

bisognerebbe che prendessimo tutte esempio da Aleribelle per la sua solarità, nonostante le avversità è sempre attiva e volta al futuro…; sempre tenace e determinata e SORRIDENTE!!!
E' stato bello conoscerla e condividere con lei il nostro percorso, è bello sapere che in Toscana siamo rappresentate da chi ama questo lavoro, sempre più difficile e complicato…
BUON COMPLEANNO ALE & grazie di averci accettato "in famiglia"…
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AUGURI & BUONA STRADA Sempre!!!

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